Pattern Recognition
"gli artisti e i musicisti liberi caricano in rete le loro nuove creazioni, come fossero virus, nella speranza che si possano diffondere liberamente nella netsfera e nella criptosfera, per rovinare magari i piani della silicon life society e impattare e guarire, anche solo in parte, la realtà di base;
aspettano che altre persone, altri artisti liberi, le rielaborino anonimamente. le prime dieci saranno un completo fallimento, ma l'undicesima potrebbe essere geniale. e gratis. è come se il processo creativo non fosse più contenuto nella mente dell'individuo, anzi, è come se non lo fosse mai stato. in un certo senso è sempre stato cosi, e oggi più che mai tutto è la rielaborazione di qualcos'altro.""lo sono anche queste mescolanze, questi miscugli videomusicali?" non riesci a trattenerti.
"è questa la domanda cruciale, vero?"
impossibile seguirne le tracce; il nuovo frammento, sarà stato messo in rete attraverso un terminale sintetico temporaneo, e tramite un'identità fittizia, anonima. te sai chi è, lo sai chi è stato, ne sei certo. la composizione audio/video sarà stata scoperta dai cultori delle videomusiche, che perlustrano instancabili la criptosfera; l'avranno trovata in un settore qualunque, nella cui memoria, è possibile caricare un file audio/video;
la visione di uno spezzone mai visto prima è un'esperienza profonda, sempre e comunque. uno stato oltre la soglia. ma questi miscugli ignorano i confini, trasgrediscono l'ordine abituale delle cose; è come se le immagini danzassero sulla musica; è come se la musica dipingesse le immagini; sono spezzoni video che giocano a fondersi con le musiche di altri compositori o dell'autore stesso;
il culto di queste composizioni videomusicali è disseminato di sottoculti, che rivendicano ogni possibile influenza; ci sono quelli che ritengono che queste opere siano i singoli frammenti di un lavoro in divenire, qualcosa di incompiuto e ancora in gestazione. una relativa minoranza ma molto sfaccettata, è convinta che le composizioni siano un insieme di frammenti di un lavoro finito, che il suo creatore sceglie di diffondere un po' alla volta e in ordine non sequenziale.
centotrentasette mashup già visti... di cosa? un lavoro in divenire? un prodotto completato magari anni nel futuro e distribuito solo ora, per motivi ancora da decifrare, un miscuglio videomusicale alla volta, singola parte di un mashup di mashup tutti connessi tra loro?
si dovrebbe affrontare una nuova composizione come se non se ne fosse mai vistascoltata una, come se quelle sequenze video non fossero parte di nessun altra opera, sfuggendo così al film o ai film che ognuno assembla, ricorda, consciamente o inconsciamente, dal momento della prima visione o durante la visione videomusicale stessa; da quanto tempo ti sei consacrato al sogno? era l'espressione per definire l'essenza dell'essere adepto del culto delle sequenze audio/video;
ci sono indizi sparsi ovunque, l'inequivocabile e inconfondibile stile, le clamorose sincronie audio/video, le precognizioni, che taluni ritengono assolutamente magistrali. pre-visioni del tempo, nella forma di composizione videomusicale, di mashup videomusicale generato live dal codice, ma anche nella forma di videoclip di canzoni strampalate, di un videosuono o di un videoracconto;
i centotrentasette frammenti videomusicali scoperti in precedenza erano stati confrontati senza sosta, fatti a pezzi, riassemblati, da interi eserciti di fanatici investigatori, senza che si arrivasse a determinare alcun periodo e nessuna particolare direzione narrativa.
in dimensioni surreali di pura ipotesi, narrative fantasma sono emerse e hanno intrapreso esistenze autonome fatte d'ombra eppure pienamente definite..
e te.. sei in confidenza con ognuna di esse e ti orienti con sicurezza,
perchè sei te l'artefice, l'artefice delle videomusiche;