La Tomba Meccanizzata

(off: liberamente ispirato ad un modulo di avventura per il gioco di ruolo numenera e ai mondi di tsutomu nihei")

dopo mille pericoli e rocambolesche avventure, i tre blam punk del collettivo decoder, arrivarono alla stazione sotterranea abbandonata. la stazione sotterranea, si trovava nella zona morta, una parte del livello 71337,

paradossalmente più libera, ma anche molto pericolosa. la silicon life society aveva deciso, forse millenni prima, di abbandonarla a se stessa. i pericoli del labirinto erano sempre molteplici. la città labirinto, nei secoli, si era andata espandendo all'interno delle galassia, inglobando pianeti e stelle lontane. altre razze aliene avevano iniziato a prosperare all'interno della megastruttura. per quanto la sls dominasse l'intero cyber dungeon del livello 71337, in lungo e largo, non ne aveva mai avuto il controllo completo, rinunciando intenzionalmente al controllo di parti di esso.

bash, il cyber samurai, puck, il chimerico pandoide e il dissidente orbo, iena plissken, avevano finalmente raggiunto la stazione sotterranea. erano a caccia di mem e alla ricerca di un luogo leggendario del livello 71337. la tomba meccanizzata. un'antica tomba risalente a un'era lontana nel tempo. un periodo comunque successivo alla catastrofe che aveva reso la città labirinto, prima luogo del genocidio r-human, ad opera del sistema safeguard, e poi teatro della scalata al potere della silicon life society, che aveva conquistato interi livelli della megastruttura, per arrivare successivamente a controllare i livelli nexus della netsfera, e quindi il sistema safeguard, a danno della dormiente autorità governante.

nei pub lerci e abbandonati del mol, si narrava della tomba di una regina r-human, costruita in un antico complesso abbandonato. la morte di questa regina, aveva visto la caduta del suo regno. l'inconsolabile amante, aveva poi guidato il regno in rovina e aveva costruito, una tomba per la sua compagna, adatta ad assicurarle il suo posto di potere e prestigio, nell'aldilà. almeno così si narrava, tra un bicchiere di groga e una pinta di birra alla spina del diavolo. si diceva, che la tomba risiedesse, all'interno di una fossa artificiale. questo antico pozzo era noto da tempo alla gente del regno. per secoli si erano raccontate storie di mostri e fantasmi, che fuoriuscivano da quel buco infernale. un'intera mitologia si era andata nel tempo formando e la gente di quel regno lontano, credeva che quel luogo, fosse l'ingresso per il regno dei morti. l'amante della regina, non solo aveva costruito una tomba per lei, ma la aveva anche riempita con la ricchezza del suo regno, nella forma di manufatti e beni di valore, per poi proteggerla con trappole e guardiani, e quindi impedire ai ladri di tombe, di saccheggiarla. questa almeno era la storia ufficiale tramandata nei secoli oralmente, fino a diventare una leggenda per tutto il livello 71337.

naturalmente, erano arrivati ​​i saccheggiatori, come accadeva sempre, ma nessuno era riuscito in quella folle impresa. molti erano morti, alcuni erano tornati indietro a mani vuote, narrando di strane luci e strane voci, di una tomba infestata e mortale. la grande tomba meccanizzata della regina, costruita dal suo amante disperato a spese del suo regno, era considerata un luogo inaccessibile e mortale.

la camera della stazione sotterranea, era molto grande, ed era orientata verticalmente. si componeva di cinque livelli. il livello di ingresso, di pochi metri quadrati, era un ripiano metallico che dominava l'intera camera, sul quale erano giunti i tre blam punk. immediatamente sotto, dopo un dislivello di circa nove metri, vi era il livello del treno, dove i vagoni di quest'ultimo, poggiavano su un binario sopraelevato. tre morse magnetiche a forma di artiglio trattenevano l'intera catena dei vagoni. vi era poi un livello superiore costituito da una rete metallica, il pavimento, sotto il binario sopraelevato e presumibilmente un livello inferiore al pavimento a cui si accedeva tramite una piccola scala metallica. altre scalette di metallo collegavano i vari livelli.

secondo quello che erano riusciti a intuire, al piano superiore vi erano i dispositivi che permettevano di sganciare le tre morse magnetiche, mentre il quadro comandi per dare energia e far partire il treno sotterraneo, era probabilmente posizionato nella saletta macchine, al livello inferiore, sotto il pavimento. la scaletta di metallo che portava al piano superiore, era rotta. puck prese tra le zampe un piede di bash e lo lanciò verso l'alto. il cyber samurai atterrò elegantemente, dopo una capriola volante, sulla grata di metallo del livello superiore. con forza, tirò indietro le tre leve per sganciare le tre morse elettromagnetiche. alle luci lampeggianti sui pomelli, seguirono diversi suoni acuti e periodici, poi le morse si aprirono e il treno prese a galleggiare libero, sul binario elettromagnetico sopraelevato.

bash con un abile salto, si riportò sul piano di ingresso, poi i tre blam punk scesero attraverso le scalette al piano terra, per accedere successivamente alla saletta macchine. il portellone di metallo della saletta macchine, era aperto su un'oscurità impenetrabile. bash accese il visore notturno del casco e seguito da puck discese all'interno della sala. iena rimase al piano terra a controllare la camera principale. il cyber samurai si rese subito conto dei fili. esili fili, tesi e taglienti come la lama di una katana, attraversavano tutta la stanza in lungo e largo. dovette tagliarne diversi, mentre scendeva la scala fredda e arrugginita. individuò subito il quadro comandi, vicino a una parete, al momento non funzionante. puck arrivò subito dopo, seguendo il percorso che bash aveva liberato utilizzando la katana. li sentirono prima muoversi e poi li videro. tre gigantesche creature di metallo, emersero da dietro le fitte ragnatele metalliche e si lanciarono furiosamente verso di loro, muovendosi agilmente, in quella giungla di sottilissime lame affilate.

la katana di bash, tranciò di netto il primo ragno meccanico, in un turbine di scintille, fumo e ingranaggi metallici. odiosi aracnoreiv guardiani, probabilmente autonomi ed erranti. erano grossi e veloci quanto leoni. spostandosi generavano suoni metallici lievi e fugaci, dovuti alle numerose zampe artigliate, che partivano dai loro tozzi corpi. la tela tagliente sputata dal secondo ragno, non colpì per un niente, il braccio destro del cyber samurai, veloce a scansarsi di lato. puck prese a bastonate il terzo ragno, mandando in fumo la sua testa costellata di occhi elettronici rossi. a causa dei fili della ragnatela metallica che li circondava, sia bash che il chimerico pandoide, avevano diversi tagli e ferite sul corpo.

"ragazzi, tutto bene? cosa diavolo succede!?" gridò iena dall'alto.

"ragni robot!" rispose bash, poi si lanciò furioso verso l'ultimo ragno. ruotò su se stesso evitando un artiglio affilato, per calare, dall'alto verso il basso, la katana, in un devastante shomenuchi, tranciando in due il corpo dell'aracnobot.

"odio questi ragni!" imprecò il cyber samurai.

"cerchiamo di riattivare il quadro comandi e capire come funziona" disse poi, rivolgendosi a puck.

trovarono i comandi per ridare energia al treno sotterraneo. il quadro funzionava e ci misero poco a individuare il pulsante di accensione, del generatore di energia. tornarono al livello dei binari, per salire insieme a iena, sulla locomotiva del treno sotterraneo. iena si mise prontamente ai comandi. il treno, che galleggiava sul binario elettromagnetico, tremò per un attimo, poi iniziò la sua corsa, accelerando sempre di più.

dopo circa un'ora di viaggio, all'interno di un tunnel buio e metallico, il treno iniziò a rallentare. anche guardando attraverso i finestrini, a causa dell'oscurità, era difficile rendersi conto di quello che stava accadendo. probabilmente era in atto un cambio di binari automatico. ci fu però un rumore nella parte superiore del treno, come se qualcosa di abbastanza pesante, ci fosse atterrato su. forse erano più cose, altri tonfi simili seguirono il primo.

"porco il mondo che ho sotto i piedi, cosa sta succedendo?!" imprecò iena ai comandi del treno.

"si mette male" disse puck.

"abbiamo visite" aggiunse il cyber samurai, dai lunghi capelli neri, rimettendosi il casco. "puck, aiutami a salire sul tetto"

"sei sicuro di voler salire?" disse il grosso panda apprensivamente.

"non da solo, iena vieni con me?" chiese bash rivolgendosi all'avventuriero orbo bendato.

"non posso mica perdermi un altro combattimento" rispose iena.

un virus intelligente, che non era solo capace di infettare ospiti organici, aveva iniziato a bioingegnerizzare i propri host rendendoli sempre più efficienti. le creature artificiali avevano una forma vagamente umanoide. erano costituite di materiale tecnorganico rosastro costellato di bulbi oculari autoilluminati. i loro corpi, maculati luce viola blu elettrica, avevano una testa totalmente occupata, da gigantesche fauci ed erano bestiali e ampi. le braccia erano molto grandi rispetto alle gambe, cosa che li rendeva più simili a grosse scimmie, che ad esseri umani. la placenta era viscida, appiccicosa, mutante e piena di bolle.

in pochi attimi bash e iena, erano sul tetto del vagone, circondati da gigantesche e orride mostruosità. i mostri si muovevano goffamente, seppur con una certa velocità. bash fece saltare un braccio a una delle creature, che cercava di artigliarlo, mentre iena vomitava piombo dal suo fucile d'assalto. il dissidente orbo colpì in pieno, una delle creature, facendola precipitare nel tunnel. la videro però risalire, sul tetto, qualche vagone dietro pochi attimi dopo. un'altra creatura, sputò placenta tecnorganica che andò a colpire ed avvolgere la mano e l'avambraccio sinistro di iena. quella materia appiccicosa gli aveva bloccato il braccio sinistro. riuscì a strappare il fucile dalla placenta e continuò lo stesso a sparare, utilizzando solo la mano destra. non era la sua favorita. una delle creature crollò prona sul tetto devastata dai proiettili dell'avventuriero. bash in waki kamae si lanciò contro gli altri due mostri, esplodendo un fendente orizzontale che tranciò di netto il corpo della creatura, a lui più vicina. calò la katana dall'alto verso il basso sulla testa dell'altra creatura, aprendole in due il cranio. l'essere cadde giù dal treno, nel tunnel. iena eliminò prontamente l'ultima aberrazione, che dai vagoni più arretrati, si era gradualmente avvicinata. i due blam punk, scesero all'interno del treno, proprio nel momento in cui questi, accelerava nuovamente, riprendendo velocità.

"te la ricordi questa roba?" chiese bash indicando la placenta avvolta intorno alla mano e all'avambraccio sinistro di iena.

"come posso dimenticarla.. hell city.. era ovunque, aiutami, non riesco a togliermela di dosso" rispose iena, che nel frattempo stava utilizzando il grosso coltello cercando di tagliuzzare la placenta, per poi strapparsela dalla mano.

"non ci riesco" aggiunse.

"fammi provare a me" rispose bash, poi iniziò con le mani a tirarla e strappala ma senza riuscirci. quella tecnomerda, era avvolta con forza, intorno all'arto dell'avventuriero e sembrava proprio non voler venire via.

"cosa sta accadendo?" chiese puck che nel frattempo aveva abbandonato la cabina di pilotaggio.

"abbiamo un problema, iena ha questa cosa avvolta intorno al braccio e non vuole venire via" rispose il cyber samurai.

"questa è la stessa robaccia di cui era fatto il famoso cuore di silicio, l'abbiamo vista anche vicino le pareti, nell'ambiente che ospitava la torre" ricordò puck.

dopo altri venti minuti di tragitto, in un'ora di viaggio totale, arrivarono alla stazione successiva. un ampia camera di metallo, accoglieva il binario sopraelevato. il treno rallentò, poi si fermò e rimase a fluttuare sul binario. strisce di luce azzurrina, fornivano illuminazione spettrale, al vasto ambiente. puck, bash e iena con il braccio sinistro avvolto dalla materia tecnorganica, scesero dal treno, poi presero a salire le scalette di metallo arrugginite, che li avrebbero portati ai livelli superiori. continuarono a piedi, quello che speravano fosse il percorso, verso la tomba meccanizzata. non avevano indicazioni precise a riguardo. passarono attraverso tunnel contorti di metallo, scarsamente illuminati. attraversarono un camminamento sopraelevato, che dominava un abisso laterale. un lago sotterraneo, ospitava gigantesche statue di vetro, synth e metallo create presumibilmente da costruttori erranti con il gusto dell'orrido. pur essendo di forma vagamente umana, gli enormi simulacri, sfoggiavano in posizioni contorte. teste piegate in mondo anomalo, articolazioni che formavano angoli impossibili in natura, creati verosimilmente da qualche subprogramma o mal funzionante o avente nozioni errate di anatomia umana. gelide correnti sotterranee, attraversando la camera del lago e sfrecciando tra le statue, producevano rumori simili a lamenti umani, come se fossero le stesse statue a lamentarsi. i tre blam punk del collettivo decoder, abbandonarono quel vasto ambiente, per introdursi in un tortuoso dedalo di tunnel, che scendeva verso i livelli inferiori. un intricato labirinto di budelli e corridoi che disorientava e a tratti sembrava impenetrabile. bassi ronzii di circuiti elettronici in risonanza e/o ingranaggi di macchinari in funzione da millenni, autonomi energeticamente, fornivano un sottofondo di rumore rosa e basse frequenze che riflettendo lungo le pareti, avvolgeva ovunque, rimbombando, l'intero ambiente sotterraneo.

bash si fermò di colpo, impugnando la katana, quando, dietro a una curva a gomito di un corridoio, udì qualcuno cantare. sembrava la voce di un bambino, non riusciva a distinguerne le parole e l'accento era strano e giocoso. con la fronte imperlata di sudore freddo, sotto la visiera del casco, il cyber samurai fece cenno ai suoi compagni di arretrare. si nascose dietro a un arco di mase li vicino. anche nel corpo di un bambino, poteva nascondersi una safeguard assassina;

"il codino di un folletto, fuor da un buco un dì spuntò. il biocritter quatto, quatto,coi suoi denti l'afferrò.il folletto, poverino,pianse e poi si disperò. proprio allora, con la maschera,un bambino capitò e il biocritter, quatto, quatto, impaurito se ne andò. il folletto il suo codino dentro al buco ritirò."

cantava giocoso la filastrocca, avvicinandosi, per svoltare nel loro corridoio;

il corpo era simile a quello di un bambino e in parte poteva sembrare umano; era alto circa un metro e mezzo e indossava uno strano costume, con in testa una bizzarra maschera da cui partivano, ai lati, due lunghe protuberanze, come quelle che avrebbe potuto avere il cappello di un giullare. la maschera aveva occhi verdi luminosi ed era agganciata al resto del costume con piccoli pezzetti di metallo, come fossero grappette. le braccia terminavano, alle estremità, in protesi rettangolari. bash balzò fuori dal nascondiglio, con la lama sollevata.

"fermo là!" intimò.

la strana creatura non parve sorpresa. "per favore, stai attento con quella lama, ed ha paura" disse mentre la luminosità degli occhi si attenuava.

il cyber samurai abbassò l'arma, ma rimasi vigile.

"è la prima volta che passiamo da qui" aggiunse "la zona morta è piena di creature pericolose.."

il bambino riprese a cantare, piroettando giocoso..

"il pericolo è in agguato, io bambino l'ho imparato. qui nel buio, intorno a te guarda un po' che cosa c'è?hai le idee abbastanza chiare? sai di certo dove andare? stai tranquillo e non sbagliare, che finisci a labirintareee! hahahahaha!"

rideva giocoso o giocosa;

"ed conosce bene il labirinto, se ti piace la compagnia di ed, ed può farti da guida."

"ed è il tuo nome?" chiese puck

"il nome di ed è edward wong hau peperu tivruski iv" rispose. "ma puoi chiamare ed, ed o rad, o radical ed!"

"va bene ed, il mio nome è akira basho e puoi chiamarmi bash. loro sono puck e iena. accettiamo il tuo aiuto, sai dove si trova la tomba meccanizzata? puoi guidarci?"

"prima della città, le stelle brillavano a mille, a milioni nessun poteva contarle ne sapeva i loro nomi!! ma forse più in fondo più in fondo, di là! sì, c’è una stellina che ci guideràààà!! evvivaaa!"

"ed" iniziò a piroettare e saltellare, "vieni vieni bash!! venite! andiamo di là!!" gli occhi verdi ora erano molto luminosi; si infilò in uno dei budelli di silicio appiccicosi che partivano da quel corridoio, inseguendo una tenue luce in lontananza;

decisero di seguire lo strano bambino. era forse un automa? un'intelligenza artificiale? un cyborg? non riuscivano a comprenderlo. aveva poggiati sulla testa un paio di occhialoni vr, dal gusto un po' retrò, adatti a folli cyber scorribande.

il tunnel era così stretto, che dovettero camminare in fila indiana. non era più fatto di silicio e megaplast, ma della solita e strana materia artificiale e organica, pulsante luce rosacea, che avvolgeva anche la mano e l'avambraccio sinistro di iena. "ed" procedeva saltellando con falcate agili e impavide. tra una piroetta giocosa e l'altra, si mise a parlare di viaggi e avventure. raccontò di livelli inferiori, che aveva visitato e dei molti mari sotterranei che aveva attraversato, e di tante altre cose singolari.

filastroccava e farfugliava certe parole in modo curioso, mentre altre non riusciva proprio a pronunciarle. era buio e i venti freddi sotterranei del livello, infilandosi tra le strutture interne del labirinto, davano vita a lamenti bassi e inquietanti.

"mostro del buio, che respiri nell'ombra, se non te ne vai, io suono la trombaaah!" prese a canticchiare.

"venite a me, vi sto aspettando..." all'improvviso fu iena a parlare. aveva smesso di seguire il gruppo ed era rimasto immobile alcuni metri dietro.

"in che senso? cosa stai dicendo?" chiese il cyber samurai rivolto al compagno. anche puck e "ed" si erano fermati.

"non siete forse venuti per incontrarmi?" continuò iena, la sua voce era diversa dal normale, risultava più bassa, cupa e inquietante.

"è il mostro, ed conosce il mostro, è il mostro della tomba! è il mostro del labirinto!" disse prontamente "ed" mentre i suoi occhi diventavano più luminosi.

"chi sei? non siamo venuti per te.." disse bash

"se non siete venuti per unirvi a me, morirete.." iena prese il coltello con la mano sinistra avvolta dalla placenta e fece per minacciare gli altri.

bash si rivolse prontamente a puck "blocchiamolo!" poi insieme si lanciarono verso il dissidente orbo per atterrarlo. ci furono attimi di lotta, poi bash e puck ebbero la meglio.

"ci pensa ed, ci pensa ed!" la piccola e bizzarra creatura, fece scendere gli occhialoni vr, utilizzando le protesi rettangolari, poi esili dita meccaniche, spuntarono dalle strane terminazioni, alla fine degli arti. edward estrasse uno spinotto dal tecnovisore, per poi innestarlo, nel materiale tecnorganico che avvolgeva il braccio di iena. questi cercava di liberarsi, ma nulla poteva contro la tremenda forza di puck che, aiutato da bash, lo inchiodava al suolo appiccicoso e bulboso. passarono alcuni minuti, poi il materiale tecnorganico si disattivò e andò come a sciogliersi lentamente precipitando verso il basso. l'arto del dissidente orbo, era ora libero. iena ritornò in se.

"che cosa sta succedendo? lasciatemi stare!" imprecò rabbioso.

"quella roba ti stava controllando, qualcuno ha iniziato a parlare attraverso di te" disse puck indicando il liquame tecnorganico rosa.

"era il mostro, ed lo sa, era il mostro!" disse ed.

"per fortuna il nostro nuovo amico ti ha liberato, bravo ed, chi è questo mostro?" disse bash rivolgendosi alla strana creatura.

"con la luce tu rischiari tutti i tuoi, numerosi schiavi, loro liberi non sono, quando ricevon il tuo dono!"

riprese a canticchiare.

"mostro del buio, con la voce profonda, se non te ne vai, io risuono la trombaaah!"

"è il mostro! è il mostro! venite, da questa parte, da questa parte!" gli occhi elettronici verdi aumentavano di intensità luminosa ogni volta che "ed" cantava e pirotteva, ogni volta che sembrava felice.

"aspetta ed! parlaci di questo mostro. cosa sarebbe? dove si trova?" chiese bash.

"è il mostro, è ovunque, nelle pareti, nelle statue, nei mostri, nella cacca rosa" disse "ed".

"parli di questa roba?" disse bash indicando la placenta che rivestiva le pareti.

"si il mostro è li quando esce fuori, ma è anche dentro la città, ed lo sa, ed lo sa" rispose "ed".

"è anche dentro la città, forse è nella netsfera. potrebbe essere una sorta di intelligenza artificiale che si materializza in questa robaccia tecnorganica" disse puck.

"e grazie a questa robaccia controlla le persone" si intromise ironico iena.

"non solo le persone.. ad hell city controllava qualsiasi cosa, comprese le creature di silicio" disse bash.

"deve essere un'entità molto potente" disse puck.

"è il mostro! è il mostro! ed sa anche il suo nome" disse "ed".

"e quale il suo nome ed?" chiese bash.

"lucifer, lucifer è il suo nome.." rispose "ed".

passarono un'altra ora all'interno dell'intricato labirinto, poi guidati da "ed", arrivarno in un ampio ambiente. la volta del soffitto si trovava a centinaia di metri e l'enorme camera sotterranea era larga kilometri. un astro artificiale, galleggiava nel vuoto nelle prossimità del soffitto, a centinaia di metri di distanza, fornendo illuminazione spettrale e lunare. tecnologia antigravitazionale avanzatissima. i resti metallici di tre torri asimmetriche, ciascuna alta decine di metri, circondavano l'ipogeo. era probabile che ve ne fosse una quarta, a giudicare dalla quantità di detriti, sparsi nelle vicinanze. diverse parti delle torri, delle pareti e dell'ambiente erano ricoperte dalla solita tecnoplacenta appiccicosa e rosa. occhi viola, blu elettrici, autoilluminati, spiavano guardoni il cammino dei quattro blam punk. l'ipogeo era una depressione conica, ampia centinaia di metri in cima, il cui diametro andava gradualmente diminuendo, mano mano che si scendeva in profondità. chi aveva edificato la tomba della regina, aveva realizzato una scalinata di megaplast, ampia pochi metri, che seguiva a spirale l'andamento del pozzo. in certi punti era sorretta da puntelli metallici, mentre in altri sembrava pericolante. certe tavole erano rotte, altre mancavano del tutto. la tomba meccanizzata, si trovava alla fine del grande pozzo che occupava la parte centrale della vasta area. la rampa scendeva per un centinaio di metri fino ad un arco, che dava l'accesso all'interno del camino. una scaletta di metallo sconosciuto li avrebbe poi portati alla tomba meccanizzata. erano infine giunti.

attraverso la rampa spiraleggiante di scale, avanzando con prudenza, saltando oltre le tavole rotte, arrivarono al camino, largo circa venti metri di diametro, che sprofondava nell'oscurità, verso i livelli inferiori. una scala metallica arrugginita e gelida, scendeva verso l'abisso, fino all'ingresso della tomba meccanizzata. dopo diversi minuti, arrivarono a un pianerottolo di megaplast. una rientranza all'interno del camino si allargava e ospitava l'ingresso della tomba meccanizzata. era ricavato all'interno di un enorme teschio di pietra. una rampa di scale saliva verso l'ingresso della tomba. al posto di qualcosa come un portone metallico, una parete di liquido nero riflettente occupava l'ingresso, sotto l'inquietante struttura di pietra. bash con timore provò a toccare la parete. vide la sua mano scomparire, oltre il muro liquido e scuro.

"si entra attraverso questa superfice liquida" disse.

"non abbiamo altro scelta" rispose puck.

entrarono, uno dopo l'altro, in fila indiana. alla sensazione di essere costantemente spiati, dovuta alla placenta oculare rosa, si aggiunse anche quella di essere scansionati, come se quel liquido scuro, fosse un dispositivo tecnologico fluido di scansione e registrazione, di dati genetici e non. sbucarono all'interno di un corridoio di metallo, stretto e buio, che si addentrava all'interno della tomba, contorcendosi sinistramente, come fosse il budello organico, di qualche gigantesca creatura. lo percorsero prudentemente, cercando di non cadere in qualche trappola nascosta. arrivarono poi, in una camera buia, larga ed esagonale. strisce di led lungo il perimetro superiore della stessa, diffondevano una tenue luce elettronica bianca. le sei pareti della camera erano occupate interamente da specchi lucidissimi. arrivando al centro della stanza, i quattro decoder si trovarono circondati da centinaia di immagini speculari di loro stessi. ne rimasero improvvisamente affascinati. videro eroi impavidi e inarrestabili, pronti a tutto per raggiungere i propri obbiettivi. la fascinazione li immobilizzava, e al contempo, annebbiava le loro menti. le immagini, dapprima, sembravano seguire precisamente i loro movimenti, poi gradualmente iniziarono come ad acquisire autonomia. assunsero espressioni maligne, mentre sorrisi sardonici si allargavano su visi distorti. le immagini iniziarono a contorcersi in una danza folle, che condizionava i loro corpi, inducendoli a muoversi e a danzare.

"ed lo sapeva, ed lo sapeva, è una trappola!" il piccolo hacker, iniziò a scuotere furiosamente i suoi nuovi compagni, cercando di destarli da quella ipnosi tarantolata, senza alcun successo. per qualche motivo, era l'unico a non essere stato intrappolato ipnoticamente dalle immagini riflesse. provò a interporsi tra i suoi amici e gli specchi, senza però fermare la danza disumana in cui i suoi amici erano imprigionati. in un atto disperato, con le mani metalliche, sottrasse il jo all'enorme panda, strappandoglielo dalla zampa e iniziò a spaccare le superfici riflettenti degli specchi, una dopo l'altra, proprio mentre strane creature fluttuanti facevano ingresso all'interno della camera. avevano la forma di fagotti ovoidali raggrinziti, con un singolo occhio e una coda prensile. si trattava di encefali occhiuti, muniti di spina dorsale. entrarono in tre, galleggiando a due metri da terra aspettandosi, probabilmente, di trovare tre prede da vampirizzare. bash, puck e iena di ritorno dall'ipnosi, anche se ancora confusi, reagirono prontamente. puck si lanciò furiosamente contro l'erulian a lui più vicino, lo prese tra le zampe e con un morso tremendo strappò l'occhio dall'encefalo raggrinzito. la creatura precipitò al suolo immediatamente, schizzando liquido verdastro, tutto intorno. la spina dorsale di una delle creature si attorcigliò veloce intorno al braccio sinistro di bash, prendendolo di sorpresa. iena nel frattempo aveva piantato il coltello nell'occhio della terza creatura, accecandola. questa aveva iniziato a emettere lamenti alieni e sinistri e a roteare su se stessa impazzita per precipitare, un attimo dopo, al suolo inerme. il merlo nero iniziò a sentire le forze mancargli. la creatura monocola, lo stava vampirizzando, attraverso quella spina dorsale prensile e acuminata. il cyber samurai agì furiosamente, estrasse la katana e tagliò la coda prensile dell'essere con un fendente dal basso verso l'alto, poi con un potente yokomenuchi tagliò in due il fagotto raggrinzito e ripugnante.

"se non fosse intervenuto ed, saremmo stati ridotti a gusci vuoti" disse puck.

"il nostro nuovo amico dovrebbe entrare a far parte del nostro gruppo" aggiunse iena.

"che te ne pare ed? si divide tutto per quattro." chiese bash ripulendo la lama della katana da liquido acido e verdastro.

"ed è felice, ed è felice, ma a ed bastano solo le avventure. evviva!" rispose l'hacker mentre gli occhi verdi si illuminavano intensamente di luce elettronica.

abbandonarono la stanza degli specchi, per percorrere un altro tunnel sinuoso e contorto. il budello buio di metallo, dava accesso ad un altro breve corridoio squadrato di megaplast. un baratro oscuro e profondo, si apriva alla fine di quest'ultimo, attraversato da un ponte sospeso. diversi macchinari, grossi, in parte luminosi e rumorosi, occupavano le profondità dell'abisso. il ponte era costituito da tavole metalliche legate insieme da due lunghi cavi di metallo synth. il baratro era ampio una decina di metri e il ponte appariva non proprio sicuro. poteva inoltre essere un'altra trappola della tomba meccanizzata. decisero comunque di attraversarlo, uno alla volta. usarono una corda di sicurezza legata intorno a chi attraversava. lasciarono per ultimo puck. il grosso panda antropomorfo avrebbe attraversato il ponte per ultimo sorretto dagli altri blam punk sul lato opposto del ponte. il ponticello a dispetto dell'aspetto logoro e pericolante resse al passaggio dei quattro blam punk. bash, puck, iena ed radical "ed" si trovarono, dopo aver percorso un altro tunnel di metallo, illuminato spettralmente, da luce artificiale azzurrina, in un'altra ampia area circolare. la parte centrale della stanza era occupata da un enorme macchinario cilindrico, dalle forme aliene e sinuose. aveva qualcosa di esteticamente organico. era costituito da grosse bocche scure alla base e da grandi ovuli di vetro, inglobati nella parte superiore della struttura. sembravano contenere feti di creature viventi, in rapida espansione. poi lo videro...

una cosa, una creatura che fino a pochi istanti prima, era nascosta dietro il macchinario cilindrico, fece il suo ingresso. era tanto gigantesca quanto mostruosa. una figura antropomorfa e obesa, fatta di placenta tecnorganica, senza testa, che aveva decine di zampe inferiori, costituite da arti umani. braccia e gambe nude si muovevano come fossero zampe di un ragno. la placenta tecnorganica era diversa da quella di hell city e degli esseri mostruosi che avevano affrontato sul tetto della metro. il braccio destro era ricoperto di peli scuri e terminava in una zampa artigliata come quella di un orso o forse di un panda. un viso era incassato nella carne oscena dell'ampio petto, aveva un occhio bendato, e capelli lunghi e neri. guardava maligno dall'altro occhio, verde elettronico, simile a uno degli occhi di "ed". il braccio sinistro simulava tecnorganicamente la forma del braccio del giovane hacker, terminando in una protesi rettangolare da cui fuoriusciva un gigantesco artiglio meccanico. la creatura rideva in modo maligno e polifonicamente emetteva suoni alieni dalla bocca orrida. tutti pensarono la stessa cosa. l'ingresso di liquido scuro della tomba, la sensazione di essere scansionati anche geneticamente. quel congegno biomeccanico cilindrico aveva raccolto e elaborato i dati ricevuti dal dispositivo all'ingresso della tomba e li aveva usati per creare quella tremenda aberrazione. nata dalla fusione e dalla rielaborazione delle informazioni ottenute, dai quattro avventurieri, la cosa era ora pronta a dilaniare e uccidere. il congegno biomeccanico, considerati gli ovuli di vetro e i feti a loro interno, in rapida crescita, era probabilmente pronto a crearne altre. doveva essere distrutto, insieme a quell'oscena creatura.

il merlo nero estrasse prontamente la katana, posizionandosi in waki kamae. la katana al suo fianco destro, obliqua rivolta verso il basso e puntata dietro di se. iena estrasse il coltellaccio, puck impugnò il jo. il giovane hacker si era defilato e si muoveva prudentemente, lungo il perimetro dell'ampia sala. nonostante la mole, l'essere mostruoso si muoveva velocemente, sospinto dalle numerose zampe pseudo-umane. si lanciò furioso verso il cyber samurai, prendendolo di sorpresa, e afferrandolo per il collo con la zampa da panda. lo sollevò da terra, mentre con il braccio cyborg, colpiva ferocemente il chimerico che gli era saltato addosso. puck venne sbalzato in aria e finì a sbattere contro la parete della camera. iena fu veloce ad approfittare di quell'apertura. si lanciò con il coltello verso il petto del mostro lancinandolo più e più volte. la creatura non si fermò. alcune mani degli arti inferiori, afferrarono le gambe del dissidente orbo e lo fecero cadere per terra. bash reagì furiosamente alla stretta della zampa. con un fendente della katana gbe tranciò di netto l'arto peloso all'altezza del gomito e si liberò dalla stretta al collo. risate malefiche e aliene si alternavano a imprecazioni e ai rumori di una lotta incessante e furibonda. puck colpì più volte il mostro con il jo e ammaccò diverse parti del braccio meccanico. la placenta tecnorganica era alquanto plastica e poteva assumere forme variegate, simulando anche la consistenza del metallo.

la furia del mostro non si placava. il braccio peloso tranciato da bash, stava lentamente riformandosi, la placenta si autorigenerava. anche il braccio sinistro cyborg si stava ricomponendo. bash calò dall'alto verso il basso la katana gbe, con una furia tremenda, aprendo in due il corpo aberrante della creatura. tranciò in due anche la testa aliena e ibrida incassata nel petto. per alcuni attimi la creatura si fermò, poi piano piano la placenta tecnorganica, iniziò a ricomporsi e il mostro riprese a combattere iracondo. era una lotta violenta e senza fine. puck venne ferito brutalmente alla schiena dall'artiglio meccanico. iena sbalzato in aria più volte mentre cercava di affondare il coltello. il merlo nero continuò a colpire con la katana ed ad evitare colpi acrobaticamente. la creatura era ormai tornata integra e sembrava inarrestabile. bash attivò il dispositivo gbe della katana, in quello che poteva essere un ultimo disperato tentativo. il colpo sarebbe stato forse risolutivo, ma avrebbe probabilmente provocato un danno devastante alla struttura della tomba meccanizzata. avrebbero rischiato di rimanere sepolti sotto le macerie. poi accadde l'imprevedibile, proprio nel momento in cui bash stava per colpire la creatura, il mostro si fermò come eterodiretto da remoto e iniziò inspiegabilmente a decomporsi. come se le informazioni utilizzate dal congegno biomeccanico per organizzare e modulare la placenta tecnorganica, fossero state all'improvviso cancellate. in pochi minuti il mostro si trasformò in un blob amorfo senza più vita. dietro di lui apparve saltellante radical edward collegato al congegno biomeccanico, con gli occhialoni vr, in piena cyber scorribanda.

"evviva! evviva! ed ha sconfitto il mostro copione! ed ha sconfitto il mostro copione!" "ed" saltava di gioia.

"sei un grande ed! ancora una volta, senza di te probabilmente saremmo già tutti morti" disse bash "hai cancellato le nostre informazioni, dal database interno, del congegno biomeccanico?" aggiunse.

"precisamente! ed ha cancellato le nostre informazioni e ucciso il mostro copione! evviva!" rispose il giovane hacker.

"sei un genietto ed!" disse puck.

"ancora non è finita ragazzi, dobbiamo ancora arrivare alla tomba. già qui però, possiamo trovare cose molto interessanti.." disse iena

la stanza era piena di macchinari. anche il congegno biomeccanico che "ed" aveva provveduto a disattivare, era costituito da parti smontabili, da scambiare magari al mercato nero di abara o di qualche altra metropoli del livello 71337. sempre se fossero riusciti a ritornare vivi in superficie. razziarono tutto quello che era possibile razziare, smontando, estraendo, smantellando tecnologie tanto avanzate quanto antiche. quella sorta di laboratorio dell'orrore, conteneva diverse memories (mem) preziosissime e diversi e utili crypto. riuscirono a trovare anche diversi crypto rigeneranti, con alcuni dei quali guarirono la ferita alla schiena di puck.

uscirono dal laboratorio dell'orrore, per addentrarsi all'interno di un tunnel di metallo illuminato da strisce di fioca luce azzurrina elettronica. ai lati, nella parte alta delle pareti, che sfrecciavano parallele lungo il percorso del corridoio tubolare. camminarono per alcuni minuti scendendo verso il basso di tre, quattro metri di dislivello, per sbucare all'interno di un'ampia stanza circolare. il soffitto era alto almeno venti metri. l'estetica della stanza ricordava la tecnologia aliena del congegno biomeccanico della stanza precedente. pareti sinuose, metalliche e scure, potevano apparire come l'interno di un gigantesco organo biomeccanico. la stanza era illuminata da quattro bulbi luminosi disposti come ai vertici di un quadrato inscritto nel perimetro circolare. il centro della stanza era occupato da un grosso sarcofago rettangolare disposto con il lato più lungo in maniera trasversale all'ingresso. un dispositivo elettronico, era disposto sul lato lungo del sarcofago e ne costituiva la chiusura elettromeccanica. avrebbero dovuto hackerarlo per poter aprire la grossa bara. erano appena entrati, che "ed" si era subito fiondato sul dispositivo, animato più dalla curiosità, che dalla sete di mem che invece possedeva gli altri tre blam punk.

"aspetta ed!" disse puck. ma "ed" era già con lo spinotto del tecnovisore connesso e aveva già iniziato a giocare con il dispositivo.

"occhi aperti! il sarcofago dobbiamo comunque aprirlo" disse iena cinico.

"vero" disse bash soffermandosi però a guardare, alcune opere figurative, incise in diversi riquadri sulle pareti dell'ampia stanza. vi erano rappresentate scene orripilanti. alcune di esse mostravano un essere femminile gigantesco che trucidava esseri umani divorandoli in fauci enormi e orrende. in altre, lo stesso essere aveva dimensioni umane e comandava il suo popolo dall'alto del suo palazzo. altre in cui impavidi r-human lo imprigionavano, intrappolandolo in una rete di strani cavi. sicuramente erano rappresentazioni della regina. quest'ultima aveva esteticamente qualcosa di familiare. appariva molto simile alle creature di silicio, un corpo probabilmente cyborg, una skinsuit nera, una maschera di porcellana bianca a nascondere forse circuiti bioelettronici. un lontano antenato della silicon life society? c'era qualcosa che non tornava. si trovavano veramente nella tomba meccanizzata di quell'antica regina? e se invece..

"ed fermati!" disse bash all'improvviso, "non aprire il sarcofago!"

non fece in tempo, proprio in quel momento, un suono elettronico preannunciò l'imminente apertura dell'antico sepolcro. la parte superiore del sarcofago scivolò meccanicamente, di lato, per cadere verso il pavimento in un tonfo inquietante. "ed" arretrò spaventato, dalle urla di bash e dal forte boato. rimasero a fissare il sepolcro per lunghissimi secondi, mentre la tensione cresceva insistentemente. una risata bassa e malefica, rimbombò all'interno dell'ampia stanza. non proveniva dall'interno della grossa tomba. i globi luminosi, iniziarono ad accendersi e spegnersi come disturbati da un forte campo elettromagnetico. un essere, presumibilmente mummificato, si sollevò lentamente dall'interno della bara e si alzò in piedi. aveva parte della testa ricoperta dalla tecnoplacenta oculare rosastra e il corpo stretto all'interno di bende sintetiche, ormai logore e sfilacciate. le dimensioni erano quelle di una normale r-human. la luce di occhi rossi e maligni, filtrava da dietro le bende.

"grazie per avermi liberata..." disse la creatura "queste bende non possono più fermarmi, il regno di nyaldee può ricominciare a prosperare! lucifer mi guiderà! hahahahahahah!" nel mentre, tecnomerda oculare fuoriusciva lentamente dal sarcofago, per spargersi sul pavimento della stanza. nyaldee iniziò a mutare. la videro crescere in dimensioni, videro le bende cedere alla crescita smisurata di quella carne biotecnologica. non riuscire più a contenerla. verosibilmente qualcuno, millenni prima, aveva imprigionato nyaldee all'interno della tomba meccanizzata. avevano fermato il suo potere, con quella specie di mummificazione tecnologica, che ora però, aveva perso ogni capacità di contenimento. i blam punk però, l'avevano liberata. bash impugnava saldamente l'elsa della katana. davanti a lui, un essere antropomorfo e mostruoso, altro circa 5 metri in continua espansione. il blob tecnoculare continuava ad espandersi all'interno della camera.

"bash forse è meglio scappare!" urlò puck al cyber samurai.

"iniziate ad andare! veloci!" disse bash.

puck, iena ed "ed" uscirono dalla stanza, correndo forsennatamente. il merlo nero era rimasto da solo con il mostro. attivò la modalità gbe della katana, poi calò dall'alto verso il basso la lama esplodendo un onda energetica devastante. nyaldee fu veloce, anche se non abbastanza. si spostò di lato, per schivare il fendente energetico, ma non riuscì ad evitare, che l'onda tranciasse di netto il suo braccio sinistro. l'arto cadde al suolo con un rumore assordante. l'onda energetica, esplosa dalla katana di bash, impattò violentemente contro la parete lontana alle spalle di nyaldee. tutto iniziò a tremare furiosamente. nyaldee contorta dal dolore, continuava ad espandersi. la sua carne tecnorganica, aveva notevoli capacità plastiche, e stava assumendo, in preda agli spasmi di dolore, forme sempre più contorte e non lineari. bash iniziò a correre, scappando nel tunnel. nyaldee cadde in ginocchio e allungò plasticamente il braccio destro artigliato, per inseguire il cyber samurai, nel condotto metallico. ebbe quasi a raggiungerlo per stringere i giganteschi artigli intorno al corpicino, quando un'altra scossa tellurica e un balzo acrobatico del cyber samurai, le fecero fallire la presa. la tomba meccanizzata stava collassando, bash superò la stanza del congegno biomeccanico e arrivò al ponte pericolante. con una capriola volante, saltò acrobaticamente, il baratro, atterrando agilmente, sul lato opposto. corse oltre la stanza degli specchi, per uscire poi attraverso il portale di liquido oscuro. puck, iena ed "ed" erano sulle scale ad aspettarlo. in fretta e furia, salirono la scala metallica e quella a spirale, cercando di mantenere l'equilibrio e non cadere ad ogni scossa di terremoto successiva. arrivarono infine in cima all'ipogeo. il terreno continuava a tremare e a scuotersi. la struttura della tomba meccanizzata, aveva forse retto, ai danni dell'onda energetica. dovevano comunque allontanarsi e in fretta. corsero per diversi minuti fino a raggiungere l'ingresso del labirinto, poi si voltarono a guardare...

le tre torri tremarono, si inclinarono e iniziarono a crollare su se stesse. l'ipogeo collassò in un'implosione di fumo e detriti. poi la videro.. l'enorme testa di nyaldee spuntare dall'interno del pozzo ed emergere lentamente. occhi rossi, furiosi ed elettronici guardavano tutto intorno, cercando..

i quattro blam punk, scapparono all'interno del labirinto.

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