Il Labirinto di Bolle
quando il castello della luna viola cadde, durante una delle ultime battaglie tra il regno degli r-human e quello della silicon life society, molti documenti andarono perduti, tra cui alcune delle più antiche e più affidabili descrizioni digitali della zona morta.
tra queste c'erano le mappe tridimensionali di varie rovine, ora popolate presumibilmente da specie non umane o occupate da piccoli insediamenti r-human o o-human, umani originali, che non avevano subito alcun processo di reingegnerizzazione e che magari potevano ancora possedere ntgs, geni del terminale di rete. recuperare quei documenti per i quattro blam punk del collettivo decoder, sarebbe stato fonte di inestimabile ricchezza e prestigio e al contempo, un grosso aiuto per la resistenza.oltrepassarono uno sperone, che sporgeva da una fila di aspre colline rocciose. i resti delle mura e delle torri della fortezza, incombevano e sovrastavano la pianura di cenere che le circondava. il castello, era stato millenni, ere prima, la dimora e il quartier generale della famiglia hiro, famiglia di antichi samurai. ora hiro hirama, era un tetro complesso di rovine, dalle mura crollate e squarciate da ampi varchi. le torri di guardia e la grande fortezza, si protendevano, come dita spettrali, verso il cielo di metallo, distante centinaia, migliaia di metri. la luna viola artificiale, risplendeva, da millenni, in quel vasto ambiente, colorando tutto di luce sinistra. un'aura cupa e immobile aleggiava sulle antiche rovine. un'aria carica di un'opprimente tensione, come se qualcosa di catastrofico, dovesse accadere da un momento all'altro.
l'imponente fortezza, era stata eretta su un'altura, al centro della vasta pianura, in modo da poter avvistare da lontano, ogni nemico in avvicinamento. progettata quindi, per non fornire alcuna copertura a coloro che si fossero avvicinati. la prospettiva immediata, di attraversare la vasta pianura di cenere, appariva a bash, puck, iena ed "ed", impresa assai ardua. studiando il terreno più attentamente, scoprirono che le erosioni e le scosse sismiche, che turbavano quella parte della zona morta, avevano aperto una serie di crateri e crepe nella piana.
la forte sensazione, di essere sovrastati dall'imponente struttura, aumentava gradualmente, man mano che i quattro esploratori avanzavano. le finestre del castello, li fissavano come malefici occhi e il vento pungente e sibilante, portava l'eco di lamenti e grida lontane.
percorrsero un sentiero irto e angusto, che saliva a zig zag verso la fortezza, arrivando alla piccola piazzetta antistante il gigantesco portone di ingresso. il legno delle grosse ante, era in più parti, marcio e rotto. sarebbe stato relativamente facile entrare all'interno della struttura. il castello, da vicino, risultava ancora più inquietante. era costituito da un unico edificio centrale, in pietra e in legno, largo e imponente, a base quadrangolare e si sviluppava su più piani, decorati con tetti a baldacchino di legno. in tempi migliori, i colori ed i molteplici rivestimenti in oro, sull'esterno della torre, lo avevano reso un'attrazione tutta da ammirare, sia di giorno, che di notte, quando magari, migliaia di anni prima, era, forse, pienamente illuminato. ora era solo un mostro oscuro, trasandato e silezioso.
"evviva! evviva! siamo arrivati!" disse "ed".
"non fare casino ed! siamo troppo esposti!" il ribelle con l'occhio bendato, riproverò subito il piccolo compagno.
"ed è felice, finalmente nuove avventure!" non era semplice contenere l'entusiasmo del giovane hacker.
"faremo meglio ad entrare subito dentro" aggiuse puck.
"magari dentro è più pericoloso, ma lo sapevamo già. siamo qui per le mem no?" disse il cyber samurai.
"puoi giurarci!" rispose iena.
le cose precipitarono in un attimo. da una delle diroccate torri di guardia del castello, un grosso cannone, iniziò a sparare decine e decine di proiettili tecno organici, che caddero e impattarono tutto intorno al piccolo gruppo di avventurieri. esplosero e si moltiplicarono in bolle rosastre degradanti e appiccicose, per infettare tutto l'ambiente circostante. un muro cilindrico e gigantesco circondava gli avventurieri. erano in trappola. alcune di queste grosse bolle si appiccicarono ai corpicini dei quattro blam punk, immobilizzandoli.
"maledizione, questa roba è appiccicosissima!" rugliò il panda chimerico.
"ho una gamba bloccata! siamo in trappola!" aggiunse iena.
"ed non riesce più a muoversi, ed ha paura.." la luce verde elettronica degli occhi del piccolo hacker, andò piano piano a spegnersi.
"continuate a lottare!" disse il cyber samurai, cercando di estrarre la katana gbe.
bash, puck, iena ed "ed" iniziarono a sentire le forze mancare, come se quella sostanza appiccicosa, oltre che a immobilizzarli, avesse anche la capacità di vampirizzare le loro energie residue. provarono a fare resistenza, cercando in ogni modo di liberarsi, provando a rimanere presenti, ma piano piano, le forze svanirono e arrivò il buio.
si svegliarono nel mezzo di un grande ambiente sferico, circondati dai cerchi concentrici dei passaggi che si propagavano in diverse direzioni. il diametro di quella bizzarra camera, era di circa nove metri. il piano del pavimento si trovava a metà bolla. avevano le mani e i piedi legati, bloccati da catene, fissate a dei robusti anelli di metallo. la katana e le altre armi dei quattro avventurieri erano buttate per terra, a pochi metri, insieme al casco di bash. la superficie delle pareti sembrava trasparente. l'ambiente semi sferico appariva immerso in un liquido fluorescente, che diffondeva una tenue luce rossa, ovunque. il fluido, era percorso, in alcune parti, da esili strisce sinuose di sostanza violacea luminescente. si muovevano e danzavano, disegnando bizzarre forme, tutto intorno. dalla stanza partivano diversi passaggi tubolari, costituiti da una serie di bolle carnose, violacee, blu elettrico, rosse, come fossero giganteschi cordoni ombelicali artificiali. non c'era nessuno nella stanza. il primo a riprendersi fù il piccolo "ed". provò a muoversi e liberarsi, ma si rese subito conto, di essere bloccato dalle catene. i suoi movimenti producevano un movimento nella superficie trasparente della sfera, come se la materia di cui era costituita, fosse fortemente elastica.
"a ed non piace essere legato. ed vuole muoversi, ed è triste" disse il giovane hacker, piagnucolando.
"cosa è questo inferno?! maledizione!" urlò iena.
puck ripresosi, provò a liberarsi, rugliando. tirò le catene con forza disumana, ma la proprietà plastica di quella strana superficie, rese tutto vano.
"non credo riuscirai a liberarti con la forza, palla di pelo!" disse il cyber samurai rivolto al chimerico pandoide. i lunghi capelli neri, coprivano, in parte, occhi verdi e accigliati.
"siamo spacciati! cosa possiamo fare?" disse l'avventuriero orbo.
"aspettiamo.. vediamo quello che succede" rispose bash, con un accenno di fatalismo.
entrò da un passaggio laterale. indossava una skinsuit nera, rinfornzata. era un r-human, ma in stato avanzato di conversione. era completamente pelato e pallido, aveva occhi maligni e luminosi, rossi, labbra nere in un ghigno contorto. il suo corpo, almeno nelle parti esposte, era in parte umano, in parte artificiale. strisce di silicio si espandevano e strisciavano come serpenti, ricoprendo la pelle, a coprire parte del cranio. entrò lentamente, ghignando verso i quattro prigionieri.
"bene bene bene" disse con voce fastidiosa e gracchiante "il mio padrone sarà molto contento.. rassegnatevi.. dal labirinto di bolle non si può scappare e presto.. sarete sottoposti al processo di conversione. il mio padrone ha grandi ambizioni e grandi progetti per voi, ah ah ah!" aggiunse.
"la silicon life society.." disse bash rabbioso. anche qui, nella zona morta, la sls. il carceriere, era sicuramente stato infettato dal virus 6s6, e aveva superato indenne la prima fase della conversione, scampando alla dronificazione. non c'era ormai più speranza per lui, non si sarebbe adattato e sarebbe diventato una creatura di silicio. una delle caratteristiche della conversione, era la perdita totale di empatia, caratteristica importante di ogni essere umano originale o reingenerizzato. esistevano cyborg umani che conservavano indenne la loro anima, nonostante le protesi e i corpi quasi totalmente artificiali. i convertiti alla vita di silicio no, perdevano progressivamente ogni caratteristica umana, non solo fisica. il silicio entrava nei loro corpi, diffondendosi attraverso il virus 6s6 e trasformava tutto, corpo, mente, anima. a quel punto esisteva solo la dottrina, servire la silicon life society e perpetrare il male.
"certo, serviamo la silicon life society, e il mio padrone ha l'ambizione di conquistare l'intera zona morta. tutta la vita umana e non, di questa zona, dovrà essere convertita al silicio, il mio padrone pensa che sia importante, solo la silicon life society dovrà regnare nella megastruttura" disse il carceriere.
"siete folli e malati, qualsiasi cosa farete, la resistenza continuerà ad esistere" disse il cyber samurai.
"resistere significa forse venire a saccheggiare rovine abbandonate?" disse sarcastico il cyborg.
"ci sono mem che possono essere molto utili per la resistenza" rispose bash sprezzante.
"ah ah ah! certo certo, godetevi queste ultime tristi ore di vita umana! ah ah ah! e sperate di non essere trasformati in droni, ah ah ah!" rispose l'inquietante pseudo umano, poi lentamente abbandonò la camera sferica.
"prega che non mi liberi!" gli urlò dietro iena.
"maledette creature di silicio!" imprecò puck, dimenandosi.
"a ed non piacciono gli uomini occhio. sono macchine rotte e cattive." aggiunse radical ed.
passarono diverse ore, di impotenza e frustrazione. arrivò un nuovo visitatore. entrò agile, muovendosi come un gatto. era alta quasi un metro e settanta. esile ed elegante, vestita con una skinsuit nera e un soprabito sintetico, sempre nero. aveva capelli blu scuro, tagliati all'altezza delle spalle e occhi nocciola. la ragazza si portò vicino al primo avventuriero a lei più vicino e iniziò a fissare intensamente le catene e gli anelli che lo bloccavano. lo sguardo era determinato ed accigliato. pochi secondi e le manette di metallo che bloccavano puck alla parete, si polverizzarono. la ragazza, velocemente, liberò gli altri blam punk, in successione.
"come hai fatto? chi sei e perchè ci stai aiutando?" disse prontamente bash.
"siete nuovi e ancora liberi dall'infezione. ho bisogno del vostro aiuto per fuggire da questo posto, mi chiamo blu nur e sono una cacciatrice di mem. anche io sono stata imprigionata con il bubbler, ma sono riuscita a liberarmi grazie ai miei poteri di adattata" rispose la ragazza.
"cosa è questo posto? perchè non puoi fuggire da sola?" chiese puck.
"è il labirinto di bolle. una sorta di lockdown, una prigione per il corpo e per la mente. la materia di cui è costituito e la sua struttura sono sostenute dall'energia mentale e dall'accordo percettivo di coloro che lo abitano. per rompere la struttura della materia, che costituisce le bolle, ho bisogno di accordarmi con non infetti. le bolle sono prigioni carnose che si materializzano, sulla base di un accordo percettivo. quando sei infetto del virus 6s6, la silicon life society può facilmente creare questa realtà illusoria, nella tua mente, e poi grazie ad un'avanzata tecnologia, materializzarla. le centinaia di creature all'interno del labirinto, sono tutte infette e condividono la percezione del labirinto, fornendo energia mentale alla struttura. questo posto, inoltre, è un accelleratore del processo di conversione alla vita non vita di silicio. ci sono parecchi droni qui e anche proto-creature di silicio, r-human in fase di conversione accellerata. la sls punta a creare un nuovo esercito di esseri di silicio, da utilizzare per accellerare il processo di conversione dell'intera zona morta. ho individuato una bolla, vicino a un presunto punto di uscita dal labirinto. una volta raggiunta, se volete scappare, dovrete aiutarmi a destrutturare la materia carnosa, per creare un varco." disse la ragazza dai capelli blu.
"evviva! evviva! blu nur ci aiuterà!" "ed" prese a saltellare giocoso.
"non resta che muoverci" disse risoluto iena.
"la cappa immaginativa della sls comprime e trasforma la percezione della realtà" disse il cyber samurai
"e l'energia mentale dei prigionieri e l'accordo percettivo, sostengono e creano, tramite la tecnologia sls, la nuova realtà fisica, il labirinto di bolle" puntualizzò blu nur.
"sono akira, puoi chiamarmi bash. questa montagna pelosa è puck, lui è iena e questo è il piccolo ed, siamo con te" aggiunse bash.
"andiamo allora! da questa parte. occhi aperti, il labirinto è molto grande e pieno di insidie" disse blu nur.
bash, puck, iena ed "ed" recuperarono le armi e seguirono prontamente la ragazza adattata.
"bolla rosa, bolla blu, ed cammina a testa in giù, se si perde nel labirinto, è motivo di grande vanto,
bolla rosa, bolla blu, ed saltella su e giù, gioca, canta filastrocche, e gli uomini occhio, chiudon le bocche!!"
"ed" ora sembrava molto felice, l'avventura continuava.
percorsero alcuni tunnel di bolle carnose colorate, e attraversarono ambienti globulari rosa e blu senza avere problemi. blu nur sembrava riconoscere i vari ambienti e muoversi con scioltezza al loro interno. sceglieva velocemente il budello successivo da imboccare. entrarono all'interno di una camera sferica, blu elettrica, quando, dal passaggio tubolare successivo, che avrebbero dovuto imboccare, entrarono tre esseri scarnificati, ciondolanti e lamentosi. altre quattro creature simili, entrarono da un altro passaggio laterale. droni in cerca di carne umana non infetta. bash estrasse la katana e si lanciò loro incontro, insieme a iena. puck e blu nur, affrontarono il gruppo dei tre droni frontali. "ed" rimase nelle retrovie. blu nur, destrutturò la materia delle calzature di uno dei droni, per poi rimodellarla, unendola, attraverso sinuosi filati. il drone inciampò e cadde. puck si portò sull'altro drone vicino e con una feroce zampata gli fece saltare la testa, poi con il jo fracassò il cranio del terzo cyber zombie. bash tagliò arti e teste, vorticando agile come un sufi danzante, aiutato da iena e dal suo affilatissimo coltello. passarono diversi concitati attimi, poi dei droni, rimasero solo corpi decapitati e immobili e teste decomposte, sparse tutto intorno. l'unico modo per feramare un drone, era decapitarlo.
"evviva! evviva! mostri scemi tutti morti! evviva!" "ed" gongolava.
"muoviamoci in fretta!" disse blu nur.
il gruppo riprese il cammino, passando in una bolla adiacente. il pavimento era appiccicoso e in diversi punti molle. sembrava di attraversare i budelli colorati, di qualche gigantesca creatura e al contempo di essere immersi in un oceano di fluidi fluorescenti. attraversarono un vasto ambiente globulare rosa. decine di r-human in fase di conversione, fissavano incantati, le pareti fluorescenti, come spettatori immobili, in contemplazione passiva, incapaci di alcun ragionamento e/o analisi. come a fissare uno schermo, su cui veniva proiettato, da lungo tempo, sempre lo stesso film, in loop. ignorarono il loro passaggio, continuando a fissare la superficie fluorescente e al contempo a sostenere, con energia mentale e percezione alterata, la materializzazione fisica del labirinto. materializzazione limitante, che imprigionava anche chi non era infetto.
entrarono in un altro ambiente globulare rosa. era molto ampio, aveva tre passaggi, quello da cui provenivano e altri due passaggi, uno frontale e l'altro laterale. blu nur si diresse verso il passaggio centrale, ma a metà percorso si fermò. droni! a centinaia!. come un fiume in piena. cyber zombi, ciondolanti e striscianti, affamati di vita.
"dobbiamo fare una deviazione, il passaggio giusto è bloccato, proviamo a destra!" disse risoluta.
"va bene!" rispose bash.
imboccarono il passaggio tubolare azzurrino, correndo all'interno del budello luminescente, per sbucare, dopo una cinquantina di metri, in un ambiente gigantesco e rosastro. i droni, lenti nel loro ciondolare, erano stati distanziati sufficientemente. l'ambiente in cui si trovavano, era costituito da uno stretto camminamento, ampio un paio di metri, che percorreva il perimetro circolare. la parte centrale della grande stanza globulare, era occupata da un profondissimo pozzo oscuro. iniziarono a percorrere il camminamento, in direzione del passaggio a nord, cercando di non mettere piedi in fallo. l'inquietante pozzo oscuro, sembrava come volerli fagocitare, come a rappresentare fauci gigantesche e spalancate di un'orca assassina, affamante di placton umano. avevano quasi raggiuntò la metà del percorso, quando tutto iniziò a tremare.
"maledizione! sta arrivando! veloci!" disse blu nur.
"chi sta arrivando!? chi?" urlò iena.
"vuoi dire.. cosa.." rispose bash.
due grossi globi di luce rossa elettronica, si attivarono all'improvviso, diffondendo bagliori rossastri, insieme a un tanfo irrespirabile. erano a circa metà percorso, quando la testa del gigantesco colosso, emerse inquietante dal pozzo. gli occhi grandi e malefici, guardavano ferocemente il gruppetto di avventurieri. file di denti e zanne acuminate, ghignavano da fauci immense e sbavanti. sembrava la faccia deformata e grottesca di una creatura di silicio, gigantesca e malefica, in parte metallica, in parte organica. un unico desiderio, dilaniare e uccidere.
"andate avanti!" disse bash estraendo la pistola gbe.
i blam punk e blu nur, seguirono le indicazioni del cyber samurai, scappando velocemente. bash settò il livello di potenza dell'emettitore gravitazionale, quasi al massimo, puntò la pistola e sparò verso la creatura, senza esistazione e senza minimamente preoccuparsi delle conseguenze. iniziò poi a correre verso il passaggiò a nord. il colpò penetrò la testa gigantesca del mostro, precisamente al centro dell'enorme faccia, per detonare al suo interno in un esplosione furiosa di materia oscura. seguirono urla disumane e aliene, agghiaccianti, mentre l'ambiente intorno, era scosso da furiose onde sismiche. la creatura collassò all'interno del gigantesco pozzo in un tonfo assordante. bash raggiunse il gruppo, all'entrata del passaggio. per fortuna, il proiettile gravitazionale, era detonato completamente all'interno dell'enorme testa, senza continuare la sua corsa, verso la struttura superiore del castello.
"cosa era quella creatura?" disse il cyber samurai, rivolgendosi alla ragazza.
"penso fosse un altro esperimento militare della silicon life society. questo labirinto di bolle, oltre ad essere un accelleratore del processo di conversione, è anche una gigantesco laboratorio" rispose blu nur. "siamo quasi arrivati! da questa parte!" aggiunse.
"mostro del pozzo, chiudo il mio naso, c'è troppo puzzo, spara il mio amico, è samurai, mostro cattivo, ora morirai!"
"evviva! evviva! il mostro puzzone è morto! evviva!" gli occhi verdi elettronici di "ed" erano verdi come lucciole nella notte.
"andiamo ed, seguiamo blu nur!" disse bash, rivolgendosi al piccolo hacker.
superarono un altro ambiente globulare rosso, occupato da altri spettatori immobili, per arrivare infine alla bolla, che la cacciatrice di mem, stava cercando.
"è qui! se riesco ad aprire un varco qui, siamo fuori dal labirinto!" disse la ragazza.
"posso provare con la katana gbe" disse bash ingenuamente.
"no, non puoi tagliare questa superficie, è troppo plastica e l'energia gravitazionale della tua arma, non farebbe che fornire energia alla struttura del labirinto" rispose blu nur.
"seguite le mie indicazioni, venite vicino" aggiunse.
"ed può aiutare blu, stai a vedere" intervenne il piccolo hacker, poi senza aspettare risposta, si collegò con lo spinotto del tecnovisore, alla materia carnosa e trasparente, blu elettrica.
"no aspetta vieni qui" disse blu nur.
"lascia stare, è inutile, ed fa di testa sua, non puoi fermarlo" disse iena.
"è una creatura tanto piccola, quanto testarda" disse puck "speriamo non ci metta nei guai"
"va bene proviamo noi quattro" disse la ragazza.
alzò i palmi delle mani verso l'alto. filamenti di materia indefinita, rosa, rossa, azzurrina e viola, iniziarono a fuoriuscire dalle sue dita, per muoversi sinuosamente verso i compagni. come serpenti volanti, dolcemente, andarono a connettersi alle tempie di bash, iena e puck. passarono alcuni attimi, poi i tre blam punk vennero coinvolti in un vortice di sensazioni percettive anomale. iniziarono a vedere, per brevi momenti, oltre la superficie trasparente blu elettrica. videro le mura di pietra di un corridoio, alternarsi stroboscopicamente, alla parete carnosa. le immagini del corridoio, si sovrapponevano con sempre maggiore insistenza. uno squarcio iniziò ad aprirsi lentamente, nella superficie dell'ambiente semi sferico. ora il corridoio di pietra, appariva realmente, in modo chiaro e distinto, davanti ai loro occhi. passarono ancora alcuni attimi, poi il processo si fermò. il varco era stato creato.
"è stato più semplice del previsto" disse blu nur "ma immagino debba ringraziare il vostro piccolo amico. il mio potere dematerializzante è stato facilitato, da piccole crepe destrutturanti, che ho trovato qua e là nella struttura della materia. andiamo adesso!" aggiunse la ragazza dai capelli blu.
"evviva! evviva! ed è riuscito a fare i piccoli buchi e a aiutare la sua amica! evviva!" disse il funambolico smanettone.
"dove pensate di andare?!" una voce risuonò alle loro spalle, era la voce gracchiante del carceriere. era accompagnato da tre guardie, armate di fucili d'assalto, con grosse baionette alle estremità. avevano maschere di porcellana bianca e indossavano skinsuit da combattimento.
"prendeteli!!" urlò la voce fastidiosa.
le tre guardie, imbracciarono i fucili e si lanciarono contro il gruppo di blam punk. furono puck e iena, questa volta, ad agire per primi. puck prese una delle guardie per il collo, la sollevò da terra, sbattendola contro la parete fluorescente. poi con un tremendo morso le stacco la testa. iena con maestria e abilità, piantò prima il coltello nel collo della prima guardia, poi sferrò un calcio alla seconda, colpendola sulla maschera e facendola capitombolare all'indietro. bash si lanciò fulmineo, con la katana in pugno, contro il carceriere di silicio. arrivò a pochi metri, piroettò su se stesso e menò un fendente orizzontale, centrando in pieno il collo dell'essere. la testa della proto creatura di silicio, rotolò sulla superfice gommosa, con gli occhi sbarrati dal terrore. iena recuperato il coltello, finì l'ultima guardia.
"creature di silicio! blatte!" disse puck.
"è sempre divertente schiacciarle!" aggiunse il ribelle con un occhio solo.
"andiamo adesso!" disse il cyber samurai, poi raggiunse blu nur ed "ed".
salirono per il corridoio di pietra, fino a raggiungere il piano principale. scorrendo lo sguardo sulle lugubri rovine e sulle mura degli edifici diroccati, aumentava la sensazione in loro, che qualcosa stesse per succedere o che qualcosa stesse per arrivare, qualcosa di mostruoso e crudele. la maggior parte del castello, era vuota e abbandonata ed era composta soltanto da tenebrose camere, corridoi e scalinate in disuso. a differenza di molte altre fortezze, dove gli attributi di una fortificazione si mescolavano a varie componenti di natura civile, come corti politiche, splendidi giardini ed eleganti architetture, il castello di hiro hirama, era tutto e per tutto una fortezza. era essenziale e pragmatica, con poche concessioni a lussi e a comodità. la sua planimetria, era relativamente semplice. un grande e imponente muro di cinta, in buona parte in rovina, abbracciava una serie di settori interni, a loro volta separati da mura più piccole, strutture di difesa e porte, ora quasi interamente crollate. un muro interno diroccato, circondava la fortezza centrale, un edificio a quattro piani, l'ultimo rifugio e bastione di difesa, all'interno del castello. un'altra mezza dozzina di edifici, fungeva da alloggi per la guarnigione e magazzini, fucine e stalle, anche queste in rovina, intorno alla fortezza centrale.
il castello era circondato da varie torri, anch'esse in condizioni precarie. un velo di oscurità, aleggiava ovunque, dai livelli sotterranei, che ospitavano il labirinto di bolle, fino alla fortezza centrale. tutto era completamente avvolto nella più completa oscurità. bash aveva attivato la visione notturna, puck era guidato dall'oscurovisione. blu, ed e iena dalla torcia che quest'ultimo, aveva sul fucile d'assalto.
vi erano pareti e soffitti, delle camere e dei corridoi che attraversavano, che nonostante lo stato di degrado, in cui riversavano, non cadevano in pezzi. la cosa non era spiegabile fisicamente. altre parti della fortezza, che invece risultavano più che integre, mostravano fugaci e impercettibili mutazioni nelle forme. per brevi attimi, era come se la parte in esame si muovesse, per poi ritornare a riassumere la forma originale. superarono i resti decomposti di una gigantesca creatura, che mostrava chiari segni di essere stata uccisa e parzialmente divorata, di recente, da qualcosa di ancora più gigantesco e pericoloso. un'arazzo, in una delle camere attraversate, raffigurava una scena oscenamente dettagliata, della caduta del castello. era fatto di pelle, poteva certamente, anche essere pelle umana. attraversarono l'armeria, il dojo, il decadente tempio zen, superando macerie e sporcizia, frammenti di legno o metallo arrugginito che un tempo, erano stati utensili, mobili e altri oggetti tipici dun castello fortificato. trovarono anche armi e armature arruginite, e qua e là, spuntava ancora qualche osso o teschio, muta testimonianza dei soldati che morirono difendendo il castello, il giorno della caduta. arrivarono infine, all'antica biblioteca, sita al secondo piano. gli scaffali carichi di rotoli, erano crollati in cumuli di legni marci e resti illeggibili di pergamene. l'oscurità avvolgeva ogni cosa. la luce della torcia di iena, la squarciava, illuminando sporcizia e detriti di ogni genere. manti di ragnatele coprivano mucchi di legno e pietre, sparse qua e là. un gigantesco arazzo, copriva la parete opposta all'ingresso, mostrando la rappresentazione di un'antica città del livello 71337, forse hell city.
"maledizione!" imprecò iena "è tutto marcio e illeggibile! non c'è niente qui per noi!" aggiunse.
"così sembrerebbe.." disse bash.
"magari non è qui che dobbiamo cercare le mappe e i manoscritti della zona morta" aggiunse puck.
"forse dobbiamo recarci ai piani superiori" disse la ragazza dai capelli blu.
"bammmmmm!" un forte rumore fece voltare gli esploratori intenti a rovistare tra le pergamene.
"ed non voleva rompere il quadro! ed non voleva romperlo!" disse "ed", vicino al grande arazzo, che giaceva sul pavimento.
"cosa hai combinato ed?!" disse canzonatore il ribelle orbo, rivolgendosi al piccolo hacker.
"ed ha fatto crollare il quadro.." rispose wong hau peperu chibrusuki yon-se edward.
la luce della torcia di iena, illuminò prima il grande arazzo, arravogliato sul pavimento, poi si fermò su quella che sembrava una porta di legno marcio. fino a quel momento, era stata nascosta dal grande arazzo e ora, dai buchi nel legno marcio e deteriorato, filtrava una tenue luce azzurrina. puck, a colpi di jo, tirò giù facilmente, i resti della grossa porta.
"ed sei un vero fortunello" disse il cyber samurai, rivolto al piccolo cyborg smanettone.
"evviva! evviva! nuove avventure!" rispose "ed", con gli occhi luminosissimi di gioia elettronica.
entrarono all'interno di un deposito, illuminato artificialmente, da strisce traballanti di luce azzurrina, che percorrevano il perimetro rettangolare del soffitto. diversi container ,in parte di metallo, in parte di cristallo, ospitavano, come antiche teche, tomi, pergamene e dispositivi tecnologici di ogni sorta. grossi cavi, collegavano i vari contenitori, formando una sorta di organismo tecnologico unico, che si fondeva con le pareti della camera. era un vero tesoro in termini di memories, ed era quello che stavano cercando. nella parete opposta all'ingresso del deposito segreto, si trovava una porta di metallo, vicino alla quale vi era un piccolo tastierino numerico.
"ed aspetta, non toccare il tastierino, vieni qui, apri prima queste teche" disse puck. il giovane hacker, si mise prontamente a lavoro, interfacciandosi ai contenitori. pochi minuti e le porte delle tecno teche si aprirono. i cinque blam punk, riempirono frettolosamente gli zaini. i tomi antichi e le pergamene, risalenti a millenni prima, erano protetti all'interno di dispositivi tecnologici isolanti. riuscirono a caricare un pò tutto, poi si diressero verso la porta di metallo. fu un gioco da ragazzi per "ed" aprirla.
la sala della corte, sita al secondo piano della fortezza, accessibile anche attraverso il deposito segreto dell'antica biblioteca, era una sala ampia, ma non troppo elaborata. era disseminata di detriti e macerie. un grande arazzo dominava la scena, rappresentando un'altra visione della caduta del castello, particolarmente inquietante, in cui i pochi cortigiani e gli altri non combattenti, presenti all'epoca della caduta, venivano brutalmente trucidati, dagli orrori a malapena visibili che li aggredivano. sul pavimento, erano presenti, lievi simboli, correlati a qualche rituale antico, tracciati con sangue scuro e ormai rappreso. qualche rito, forse legato all'empia pratica della necromazia. bash e i suoi compagni, erano nascosti dietro una colonna, ad osservare la macabra scena. la stanza era illuminata fiocamente, dal pulsare rosa della materia tecno organica, che ricopriva a tratti le pareti, e dalla luce blu e viola elettronica degli occhi autoluminosi, di cui la stessa, era maculata.
era gigantesco e mostruoso, appollaiato su di un piano rialzato, che un tempo, avrebbe ospitato, presumibilmente, lo scranno del re. decine di enormi tentacoli, spuntavano da sotto una veste, ampia e scarlatta, che copriva un corpo obeso e corpulento. la lunga testa, più piccola e sproporzionata rispetto alla dimensione del corpo, terminava in fauci lunghe e dentate. due occhi rossi, elettronici e malefici, guardavano spietati. la materia tecno organica, ricopriva parte di quella strana e mostruosa testa. anche quell'essere era controllato dall'i.a. lucifer. il corpo sembrava, stranamente fondersi, con la parete retrostante, come se ne fosse in qualche modo parte, come se quell'essere fosse legato fisicamente al castello. davanti a costui, si trovavano due individui, vestiti elegantemente, con maschere bianche integrali a coprire la testa, e lunghi grembiuli anch'essi bianci davanti a pantaloni neri. sembravano intimoriti dall'aberrante creatura e in attesa delle sue parole. il simbolo dell'"occhio che tutto vede" dominava in alto, sulla parete, sopra la testa del gigantesco mostro.
"c'è qualcosa che non torna" disse sottovoce bash, rivolto agli altri blam punk.
"cosa intendi?" chiese iena.
"le pareti e i soffitti che non crollano, le mutazioni fugaci di quelle integre e adesso quella creatura fusa con la struttura del castello" rispose bash. "la struttura del labirinto sostenuta energicamente dall'energia mentale dei prigionieri... se buona parte di questa fortezza fosse stata creata, ricostruita e sostenuta dalla stessa tecnologia?" aggiunse.
"forse il mostro stesso è parte di quella tecnologia, è una creatura di silicio, potrebbe avere un senso" disse puck.
"il labirinto di bolle fornirebbe energia, in questo modo, anche a parte dellla struttura del castello.." aggiunse blu nur.
"bene bene... abbiamo ospiti.." la voce profonda, rimbombò all'interno della stanza, mentre i due individui si voltavano, mostrando le loro inquietanti maschere.
"ed! cerca un modo per collegarti alla struttura, blu! aiutalo ad interrompere il collegamento energetico, con il labirinto di bolle, ci vediamo fuori all'ingresso, andate!! se il castello è collegato al mostro, non riusciremo facilmente a scappare.." disse bash
"va bene!" rispose blu.
"ed" e blu sgaiattolarono fulminei, all'interno del deposito segreto dell'antica biblioteca. bash, iena e puck uscirono dall'ombra, per mostrarsi alla creatura.
"signore.. sono i prigionieri scappati dal labirinto, non vi è dubbio!" disse una delle due creature, con la maschera e il grembiule bianco sporco di sangue.
"vorrai dire quelli a cui avete permesso di scappare.." tuonò la voce profonda. un tentacolo si estese fuorioso, per circondare il corpo della creatura di silicio, che aveva osato parlare. ci fu uno scatto brutale e le spire si chiusero con violenza. l'altra creatura di silicio, cadde in ginocchio e iniziò a chiedere perdono, piagnucolante.
bash estrasse la pistola gbe, per attivare l'emettitore gravitazionale, ed impostarlo alla massima potenza. qualcosa però, non andava, il gbe non si attivava. come se fosse disturbato, da un forte campo elettromagnetico, forse quello generato, dal corpo tecnologico del gigantesco mostro.
"siamo fregati, il gbe non funziona, cerchiamo di temporeggiare.." disse il cyber samurai, rivolto al chimerico e al ribelle bendato.
"ci penso io.." disse iena, facendosi avanti.
"ehi palla di merda!! non credi che dovresti metterti a dieta?" aggiunse.
"non era proprio questo a cui pensavo, quando ho parlato di temporeggiare" disse ironicamente bash.
"non abbiamo molte alternative" disse puck.
"stupido mortale, pagherai per questo affronto.." la voce bassa e profonda dell'essere, fece tremare le pareti.
"la porta non c'è più" disse puck indicando la porta del deposito segreto, da cui erano entrati. al suo posto c'era una parete, fatta della stessa pietra della stanza.
"maledizione!" disse bash estraendo la katana.
un tentacolo si estese furibondo, verso iena. questi cercò invano di evitarlo. spire mostruose si avvolsero velocemente, intorno al suo corpo. puck reagì prontamente. caricò furioso, verso il mostro. un altro tentacolo si allungò e sbalzò il panda, con forza, contro la parete. bash si lanciò verso il tentacolo che imprigionava il compagno. il colpo della lama, fu netto e il tentacolo venne reciso. iena, liberato dal cyber samurai, imbracciò il fucile d'assalto e incominciò a sparare all'impazzata, contro il gigantesco e mostruoso corpo. il pandoide, ripresosi dal furioso impatto, caricò nuovamente, si lanciò sul corpo obeso, squarciando con artigliate furibonde, la ributtante tecnocarne. bash saltava acrobaticamente, qui e là, evitando l'attacco collerico, dei nervosi tentacoli. venne colpito e scagliato metri dietro, da un colpo tremendo. la stessa sorte, toccò prima al chimerico, poi al ladro ribelle. per quanto potessero combattere come leoni, quel mostro era troppo forte e a tendere avrebbero avuto la peggio. non per questo, avrebbero mollato. sarebbe stata comunque una morte onorevole. morire combattendo, contro l'occhio che tutto vede e far parte della resistenza, significava anche questo. bash si rialzò e iniziò a correre verso la gigantesca creatura di silicio. evitò due tentacoli, che si estesero con violenza, poi saltò in aria, in una capriola tanto acrobatica, quanto spericolata, per calare, un tremendo shomenuchi, sulla testa del mostro. il tentacolo fu velocissimo ad avvolgersi intorno al corpo del cyber samurai, ed ad intrappolarlo. puck caricò di nuovo. iena riprese a sparare disperatamente, contro la montagna di merda e silicio, invano. ancora pochi attimi e bash sarebbe stato stritolato brutalmente. le spire del tentacolo, iniziarono ferocemente a stringersi, bash cercò di resistere, opponendosi con tutte le sue forze. ma quanto avrebbe potuto resistere? furono attimi tremendi. poi accadde quello che i tre aspettavano da interminabili minuti. ci fu un orrendo e basso urlo di dolore, le pareti della stanza della corte, prima tremarono, poi iniziarono lentamente, come a decomporsi. il tentacolo che stringeva il cyber samurai, si allentò, permettendo a questi, di allontanarsi. il mostro sembrava ora impazzito, i tentacoli danzavano frenetici. le prime pareti a dissolversi, furono quelle, che avevano chiuso le vie di uscita ai tre avventurieri. anche parti del pavimento, iniziarono a destrutturarsi, assumendo una consistenza carnosa e rosastra. dovevano fare in fretta e scappare.
"fuori di qui! adesso!" gridò bash.
iniziarono a correre forsennatamente, per i corridoi e le varie camere del castello, mentre pareti e soffitti, non più sostenuti energeticamente, crollavano. altre si decomponevano, dissolvendosi. più volte, quasi inciamparono, in pezzi di pavimento che cedevano mollemente sotto i loro piedi. le urla disumane di quella creatura, basse e profonde, rendevano quella fuga, un inferno. furono attimi concitati e spaventosi. "ed" e blu erano riusciti nell'impresa, avevano disconnesso il labirinto di bolle, dal resto della struttura del castello che, priva del supporto energetico, crollava miseramente. la tecnologia nascosta, nel corpo di quella gigantesca creatura, aveva creato il labirinto di bolle e ricostruito in parte il castello della luna viola, presumibilmente basandosi sui dati, ritrovati negli antichi dispositivi di memoria. e ora, senza l'energia mentale di tutti i prigionieri del labirinto, tutto crollava. bash, puck e iena, uscirono dalla fortezza, ritrovando fuori il portone, "ed" e blu, mentre il castello lentamente e inesorabilmente si decomponeva. le urla disumane del mostro, cotninuarono per alcuni minuti, poi cessarono anch'esse. al posto dell'imponente costruzione fortificata, rimasero solo, le rovine spettrali, del piano terra e di parte del primo piano.
"evviva! evviva! niente più mostro cacca! niente più mostro cacca!" "ed" saltellava giocoso. gli occhi verdi elettronici, luminosissimi.
"non è stato semplice, ma grazie al vostro piccolo amico, sono riuscita a interrompere tutti i collegamenti energetici tra il labirinto di bolle e la struttura del castello" disse blu nur.
"solo qualche attimo in più e almeno io sarei morto" disse il cyber samurai.
"saremmo morti tutti" disse puck.
"bash è amico di ed, bash non può morire! evviva!" "ed" sembrava strafelice.
"questa volta ci è andata bene, abbiamo racimolato anche un bel po' di mem" disse iena.
"andiamo a ubriacarci di grog e di birra e non pensiamo più a questo posto" disse puck. "ah! iena! bello il tuo : ehi palla di merda! ah!"
"il temporeggiare è il mio forte!" rispose l'avventuriero bendato.
"evviva! evviva! un'altra fantastica avventura! evviva!" ed saltellava qui e là.
"e fanculo la silicon life society!" aggiunse bash.
i cinque blam punk si allontanaro dai resti dell'antico castello della luna viola. il gigantesco satellite artificiale, continuava a galleggiare imperturbabile, diffondendo sinistre atmosfere violacee, tutto intorno. mentre si allontanavano sulla piana di cenere della zona morta, parve loro, di sentire un tenue e basso e lamento, provenire dai livelli inferiori, della megastruttura.