Il Rituale
trovarono il magazzino e recuperarono le armi e le skinsuit protettive. seguendo le indicazioni di mensab attraversarono un intricato labirinto di tunnel, illuminato da tetri fasci di luce azzurrina artificiale, che sfrecciava, ai lati del pavimento o del soffitto. ebbero la spiacevole sensazione di essere diventati fantasmi, nelle segrete del castello della morte e della decadenza. l'evidente vetustà di quanto li circondava li deprimeva, e li rendeva vagamente coscienti della futilità e della fuggevolezza
dell'esistenza r-human. bash si domandò se madame salomè avesse attuato i suoi propositi di vendetta, contro la fanciulla adattata, ed imprecò appassionatamente. dietro il casco, il sudore freddo gli aveva imperlato la fronte. mentre percorreva il corridoio pieno di ombre, percepì istintivamente che qualcosa di terribile stava per accadere. entraono all'interno di una costruzione, presumibilmente una antica torre del castello, ora di pietra, megaplast e metallo. mentre ne percorrevano il perimetro circolare, si trovarono in prossimità di un grosso finestrone, senza vetro, che permetteva loro di vedere, quello che accadeva alcuni piani sotto.contemplarono la scena cupa e terribile. in una vasta area circolare, tra macchinari, cavi e tubazioni di metallo contorte, sul pavimento in pietra, droni, a centinaia, danzavano ondeggiando, tarantolati, come in preda a violenti attacchi epilettici. nonostante questo, non lasciavano mai la loro posizione. sembravano seguire una sorta di rituale. le loro voci stavano innalzando canti stonati e privi di significato. la scena era illuminata da una luce artificiale rossa e sinistra. dietro di essi era raccolta una moltitudine di creature di silicio, che stava in piedi, silenziosa. sulla parete dietro l'altare, vi era una specie di cornice ornamentale dalla quale risplendeva il tetro simbolo di morte e decadenza, dell'occhio che tutto vede. fra le file convergenti di fedeli cerebrolesi, urlanti e danzanti, si vedeva un grande altare nero. e su quell'altare, era distesa una figura bianca e sottile. madame salomè era li vicino, armeggiava con un bizzarro macchinario, pronta a dare il via a chissà quale oscuro rito della silicon life society.
erano arrivati tardi? bash aguzzò la vista cercando di capire se la figura esile sull'altare potesse essere la ragazza che stavano cercando. cominciò a valutare le possibili opzioni. si trovavano in una posizione elevata e potevano agire di sorpresa. questi erano gli unici vantaggi. avevano armi da fuoco, ma le creature di silicio erano troppe. avrebbero potuto calarsi giù, ma sarebbero stati presumibilmente rilevati.
si udì la voce bassa di madame salomè risuonare profonda e mistica, come il fluire incessante delle maree, su lunghe spiagge argentate, che non appartenevano più a quel mondo freddo, di metallo. l'essere di silicio, si levò in tutta la sua altezza, e alzò una lama lunga e scintillante.
"l'infedele si è ribellata al processo di conversione. non ha accettato la vita non vita di silicio. ha continuato imperterrita ad abitare in un corpo di carne e non è stata punita con la dronificazione. ora pagherà con la vita. la silicon life society non può, nel mondo del nuovo ordine, permettere l'esistenza di queste aberrazioni. devono essere tutte annientate. la carne deve essere annientata, e se il corpo rifiuta il silicio, deve essere dronificato. l'adattamento non è permesso."
la vista della lama nelle mani di madame salomè vicino al corpo della ragazza spinse bash all'azione. dovevano guadagnare tempo. non potevano permettere che la lama si abbattesse sul corpo innocente della ragazza. il cyber samurai afferrò la pistola bge con entrambe le mani. selezionò una potenza di fuoco media e puntò l'arma sul simbolo dell'occhio che tutto vede. sperava che il colpo generasse stupore nelle creature di silicio. se avesse colpito il bersaglio l'effetto sarebbe stato stupefacente. il simbolo sarebbe esploso in mille pezzi e avrebbe approfittato della confusione, per lanciarsi dal finestrone e raggiungere l'altare.
al contempo, si udirono le parole di madame salomè e uno schianto. il simbolo dell'occhio che tutto vede detonò in mille pezzi tra scintille e esplosioni. il canto s'interruppe con un urlo breve e mortale. la lama cadde dalle mani di madame salomè, e molti droni si accasciarono al suolo: altri si fermarono, ammutoliti.
e fu l'inferno. una babele di urla bestiali salì fino alla volta di metallo, come se la fede in quel simbolo avesse fino a quel momento, tenuto sotto controllo le menti ottenebrate e dronificate dei cyber zombie. il simbolo era esploso prendendo fuoco davanti ai loro stessi occhi. tutta la follia, conseguente la dronificazione, riemerse senza freni per trasformare i droni, in una massa di maniaci urlanti senza controllo.
bash si mosse rapidamente, aveva pochissimo tempo. i droni sembravano impazziti e avrebbero potuto attaccare anche la ragazza. salì sul cornicione di pietra e si lanciò di sotto volteggiando acrobaticamente. atterrò con eleganza sul pavimento di pietra. seguì il tonfo di puck, che giunse alle sue spalle pochi attimi dopo.
nel mentre i droni si avventavano gli uni sugli altri, aggredendo anche le creature di silicio li intorno. urlavano e strepitavano, usando le unghie e i morsi come belve. madame salomè era stata sorpresa dagli ultimi accadimenti e per diversi momenti rimase interdetta sul da farsi. aveva iniziato a urlare per cercare di fermare quella massa impazzita. sbraitava, ordinando ai suoi sottoposti di intervenire.
bash e puck si mossero cautamente lungo le pareti cercando di rimanere nell'ombra, sperando di raggiungere in fretta l'altare e la ragazza.
furono in diversi momenti quasi rilevati e graffiati da unghie e manate, ma riuscirono comunque a non essere notati. appena giunsero all'altare, però, la sagoma terribile di madame salomè si distaccò dalla pedana e si lanciò verso di loro. il grande conestabile dell'ordine del gufo, comandante degli eserciti dell'impero di silicio, in preda quasi, alla stessa follia che possedeva i suoi droni, attaccò il cyber samurai col la lama che aveva recuperato da terra. gli occhi illuminati da una fiamma orribile.
"stavolta non mi sfuggirai!", urlò la creatura.
bash prese posizione vicino alla parete, voleva evitare di essere nel mezzo della follia dei droni e lasciare a madame salomè la posizione peggiore tra i sui sudditi impazziti. puntò la pistola bge e fece fuoco sul comandante dell'esercito di silicio.
la creatura di silicio annullò lo spazio e si mosse ad altissima velocità. evitò lo strale energetico e gli fu addosso. l'energia gravitazionale colpì la parete opposta scuotendo tutto il tempio per lunghi secondi. la lama di madame salomè colpì a un braccio il cyber samurai, penetrando oltre la skinsuit protettiva. la reattività di akira evitò danni letali. salomè era alta quasi due metri e lo guardava spietata da dietro la maschera di porcellana bianca che formava il suo viso inespressivo. occhi rossi, malefici, di luce elettronica, capelli neri e lunghi come serpenti. corpo slanciato e atletico, dietro una skinsuit altamente protettiva. si metteva male per i due decoder.
il panda chimerico contrattaccò e venne prima schivato e poi scalciato verso i droni impazziti. cadde ruzzolando e travolse alcuni cyber zombie. si trovò poi a roteare furiosamente il jo, per evitare artigli e morsi, circondato dalla follia non morta.
bash si rese subito conto che madame salomè era un avversario formidabile. nello scontro ravvicinato avrebbe avuto poche possibilità. sperava che i droni potessero ostacolarla nei movimenti, ma non poteva esserne sicuro. riagganciò la pistola bge alla cintura e estrasse la katana dal fodero dietro la schiena, cercando di colpire la malefica maschera di porcellana.
impattò di striscio, senza danneggiarla. il colpo subito, fece barcollare la creatura di silicio, che non riuscì a colpire il samurai. bash vide la lama avvicinarsi pericolosamente, non poteva restare a portata di madame salomè, prima o poi sarebbe arrivato il colpo letale. doveva guadagnare una posizione migliore, più elevata. provò a tirarsi via da quella situazione.
con un abile salto riuscì ad agganciarsi al bordo del finestrone che si trovava nella parete vicina all'altare. i droni affamati continuavano a divorarsi tra di loro ed ad attaccare le creature di silicio, che erano presenti al rituale. madame solomè saltò verso bash e cercò di colpirlo con la lama, mancando per un niente la sua gamba. il cyber samurai riuscì ad entrare all'interno del corridoio del piano superiore. la ragazza era sempre distesa e immobile sull'altare.
madame salomè si slanciò saltando con una velocità disumana verso il cyber samurai. nonostante questo, bash riuscì a colpirla con la katana, senza far danni, e a respingere l'attacco. la creatura di silicio era comunque riuscita ad aggrapparsi saldamente al bordo di pietra del finestrone con una mano. nell'altra continuava ad impugnare saldamente la lama, pronta a sferrare un nuovo attacco.
bash non avrebbe avuto una occasione migliore, la maschera disumana era a pochi centimetri dalla sua lama. cercò di mantenere la freddezza necessaria e colpì furioso.
l'attacco fu tremendo, centrò in pieno la maschera di porcellana, da distanza ravvicinata spaccandola in due. la lama fini per devastare il resto della testa della creatura, che precipitò, cadendo al suolo, tra tremori, scosse epilettiche e scintille. alla vista della loro regina che si dimenava convulsamente per terra, le altre creature di silicio si agitarono ulteriormente, impegnate nel frattempo a contenere la follia dei droni. alcune scapparono. altre si radunarono intorno a madame salomè, cercando di trascinarla via.
doveva essere veloce e preciso. scese per recuperare la ragazza senza farsi notare dai droni e dai predoni di silicio, pensando a come aiutare puck.
si calò facilmente. era a pochi metri dall'altare. la ragazza, sembrava dormire, sedata con molta probabilità, chimicamente. il cyber samurai si avvicinò. ebbe però l'istinto di girarsi a guardare verso la massa di droni impazziti. ne vide una decina che si stavano avvicinando minacciosamente. lo avevano individuato. vide anche due creature di silicio, che lo stavano guardando e uno dei due lo stava indicando all'altro.
si avvicino' velocemente alla ragazza, la sollevò e iniziò a correre verso un'uscita li vicino. si fece largo tra droni impazziti menando calci e fendenti. girandosi ne vide altri tre saltare in aria, sbalzati dalla furia disumana del chimerico pandoide. continuava a colpire a destra e a sinistra con il jo e dopo poco li raggiunse. imboccarono il corridoio di pietra senza fermarsi. i droni ciondolavano lentamente e i due decoder riuscirono facilmente a distanziarli. ma da li a poco sarebbero arrivate decine di creature di silicio. dovevano fare in fretta.
dopo diversi metri che percorrevano il tunnel, si materializzò, davanti loro, un cilindro di energia. bash riconobbe subito la silhouette spigolosa e fantomatica di un'intelligenza artificiale.
"presto! entrate nel cilindro energetico, vi teletrasporterò via da qui" disse rivolta ai due decoder.
bash e puck non se lo fecero ripetere due volte, entrarono nella zona energetica cilindrica e dopo pochi attimi, si ritrovarono insieme all'interno di quello che scoprirono poi essere, il complesso industriale delle industrie pesanti dell'estremo oriente. le toha heavy industries.
le toha heavy industries erano un massiccio edificio o forse una sorta di astronave separata dalla megastruttura. erano abitate da umani conosciuti come "i planter", da cui discendevano tutte le colonie degli elettro-pescatori. erano controllate da un'i.a. centrale e da un collettivo di tredici altre i.a. ogni i.a. controlla una cosidetta cava. l'i.a. collettiva era stata creata nel tentativo di prevenire la follia di un potere assoluto e centralizzato.
"qui sarete al sicuro, nella cava 8 delle toha heavy industries. avete fatto un ottimo lavoro, la ragazza adattata è in salvo e madame salomè è stata sconfitta, ma non è ancora morta e continuerà a minacciare le toha e la razza umana. siete stati di grande aiuto. da ora, se vorrete, avrete asilo permanente qui alle toha." disse mensab