Diario Poetico

"sto scrivendo un pezzo di diario"

la mia compagna dice "ho letto: 'sto scrivendo un pezzo di dario'"

"si oggi scrivo dell'emisfero destro di dario, il "poeta", il pezzo di dario specializzato nell'elaborazione visiva e nella percezione delle immagini, nella loro organizzazione spaziale e nella loro interpretazione emotiva; più sommariamente, al cervello poeta di dario spetta la percezione globale e complessiva degli stimoli."

diario di bordo del capitano, data astrale indefinita, spazio acaro ultima frontiera; eccovi i viaggi dell'astronave rebop, durante la sua missione, diretta all'esplorazione di strani nuovi mondi immaginari, alla ricerca di altre forme di vita e di arte viva, fino ad arrivare laddove nessun r-human è mai giunto prima;

"la parola diario deriva dal latino medievale diarium, parola che ha la stessa radice di dies, che significa giorno."

megastrutture di metallo, pareti invalicabili che ti affossano, tubazioni come arterie in un corpo robotico gigantesco attraversate da liquami radioattivi e vapori caldissimi, budelli metallici bui e freddi in un labirinto senza fine; la città cresce e non si ferma.. nessuno sa le sue reali dimensioni e nessuno può fermare i costruttori.

sono passati millenni da quando le safeguard, esseri digitali della netsfera, hanno preso il controllo del pianeta per trasformarlo in un cumulo di metallo pericoloso e inospitale. i costruttori sono fuori controllo e per gli o-human è stata, letteralmente, la fine. quello stesso mondo è, in questa era, dominato dalla silicon life society e popolato da insetti giganti e esseri altrettanto assurdi;

"l'autore può parlare di sè e raccontare fatti realmente accaduti, vissuti in prima persona o inventare un personaggio che racconti la sua storia; in quest'ultimo caso si parla di diario di invenzione;"

vaghi, inciampando, sanguinante attraverso un groviglio di tubazioni deformate, gusci arrugginiti dimenticati e armi abbandonate; dove ti trovi, non sai dirlo, nel centro di detenzione di un astronave che viaggia senza meta nello spazio, nelle profondità più recondite del pianeta terra, in una stazione orbitante intorno a uno dei satelliti di giove o forse in una simulazione virtuale iper-realistica in cui, come un simulacro disperato, ti muovi cercando una spiegazione a questa follia;

"l'autore parla a se stesso, come se stesse narrando, in una sessione di un gioco di ruolo e fosse contemporaneamente il narratore e l'unico giocatore; narratore e personaggio giocante;"

"nel diario di viaggio, l'esploratore, o più specificatamente, in questo caso, il rebopper, racconta le esperienze vissute durante il viaggio; se il diario si riferisce a un viaggio in nave o in astronave, si chiama diario di bordo;"

il rebop, una zona temporanea autonoma, un vascello fantasma e pirata, una nave spaziale in rotta verso l'ignoto, intrappolata nelle viscere metalliche della megastruttura; in viaggio verso i confini della realtà e le galassie della pura immaginazione, per scandagliare le possibilità ignote dell'esistenza e della resistenza, attraverso un nuovo enorme campo di creazione di immaginario collettivo, capace di scardinare la tenace cappa immaginativa esistente, dalla quale da troppo tempo il genere umano è compresso, e di decodificare il codice del presente, per rovesciarlo;

"si raccontano gli avvenimenti seguendo il disordine cronologico, la narrazione è frammentaria e si concentra su eventi particolari;"

i mille occhi della costruzione sentinella cangiano colore, da azzurro elettrico a rosso intenso vibrante e in un attimo, sei stato rilevato. il suono pulsante dell'allarme squarcia l'inquietante silenzio ronzante tipico della città-labirinto, mentre lampi e fulmini, colpiscono la materia del pavimento e iniziano a convertirla; a pochi metri dalla tua moto;

scoppi stridenti, vortici di materia mutante. il download è completato; ma sei già partito; tieni a distanza gli aracno-mostri, gli sterminatori, le safeguard, i globuli bianchi impazziti del sistema immunitario della città, pronti a annientare qualsiasi forma di vita considerata illegale, clandestina;

"il narratore, cioè chi racconta e il protagonista coincidono, i verbi principalmente sono al passato o al presente;"

all'interno del condotto, scansi rientranze improvvise e oggetti di natura imprecisata, definiti nella forma, fugacemente, per brevi attimi, solo dalla luce del fanale della tua motocicletta; la strada sale e rallenta la tua fuga; pochi attimi e improvvisamente.. davanti a te, si interrompe... quanti metri? troppi, pochi, l'oscurità non ti aiuta a capire; devi saltare, ti abbassi sul manubrio, dai gas, la moto raggiunge il limite della strada e...

salti nel vuoto, prendendo il volo...

il salto acrobatico è tanto spettacolare quanto folle: il faro del fanale spara luce verso l'irraggiungibile soffitto; sei con il culo lontano dalla sella e le mani per pochi attimi distanti dal manubrio; riprendi il controllo, la moto vola per decine di metri e atterri funambolicamente, dopo lunghi attimi, proprio sul limite della strada opposta;

ti giri a guardare; sei in salvo ormai; le safeguard si sono fermate e si agitano come animali in gabbia dall'altra parte dell'abisso. ti guardano da occhi rossi, elettrici e senza vita.

"il diario è una forma narrativa molto diffusa che ha la particolarità di svelare la parte più intima del narratore. ma il diario di un terroartista, non è solo questo..."

"hai presente il diario che stai tenendo ora? ecco, i tuoi nipoti o pronipoti o pro-pronipoti lo troveranno estremamente utile, quando dovranno avere di nuovo a che fare con voi."

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