Il Tempio del Caos

(off: in parte rielaborazione genere blam punk di un pezzo di racconto di robert e. howard)

bash, puck e radical ed, erano riusciti a penetratare in una delle fogne dell'antica città occupata dalla silicon life society. di tanto in tanto un debole sprazzo di luce sintetica penetrava nella fogna attraverso qualche grata della strada sopra di loro, ma era così fioca, che l'oscurità del condotto era quasi impenetrabile; così, nel buio quasi totale, i tre amici avanzavano a stento, cercando il modo di uscire da quelle gallerie.

enormi ratti pelosi squittivano e fuggivano mentre i tre avventurieri avanzavano nei corridoi di pietra e megaplast. potevano vedere il luccichio degli occhi che forava l'oscurità. un grasso topo morse la gamba di puck, che fulmineo l'afferrò e lo stritolò, lanciando poi il corpo nel liquame fluorescente. camminavano da circa un'ora percorrendo uno stretto marciapiede di megaplast ai lati del condotto fognario; questi era percorso da liquami radioattivi e fluorescenti, violacei e rossi; la luce radioattiva di questi scarti, generati dai processi produttivi industriali, creati e automatizzati dai costruttori, forse millenni prima, all'interno dell'antica città di pietra, si diffondeva fiocamente negli oscuri condotti;

"riusciremo a trovare questo benedetto ingresso?" grugnì puck spazientito;
"dovremmo esserci quasi" rispose laconico bash
"ed è felice, ed è felice! non vede l'ora di esplorare il tempio dell'antica città di pietra!" aggiunse il giovane hacker saltellando qua e là.

le piccole creature volanti sbucarono all'improvviso da un condotto laterale; assomigliavano a brutte fatine; avevano bianchi visi dalle fattezze umane e dall'espressione triste; erano senza capelli, e avevano piccoli e malaticci corpi antropomorfi attaccati a lunghe e sottili ali da libellula; la grandezza media degli esserini era quella di un colibrì; erano circa una decina e svolazzavano a mezz'aria guardando il trio decoder; i radio-wave pixie iniziarono a emettere suoni confusi e all'inizio incomprensibili per bash e i suoi amici; poi commutarono su altre frequenze, più volte, cercando la frequenza giusta, fino a entrare i contatto finalmente con gli r-human e il chimerico;

"chi siete voi? messaggeri che provengono dalla rete? siete venuti in aiuto di marlene?" disse uno dei piccoli esseri volanti;
"no.." titubò bash "siamo avventurieri.. voi chi siete? chi sarebbe marlene?"

"marlene è l'i.a che gestisce la zona dell'antica città di pietra e ora è prigioniera dei cyborg" rispose l'esserino
"si, siamo venuti in aiuto di marlene, conoscete un passaggio per farci entrare nella città?" aggiunse il cyber-samurai
"si da questa parte, seguiteci!" si misero a svolazzare confusamente tutti insieme e volarono all'interno di un condotto laterale li vicino

dopo poco i decoder raggiunsero gli esserini volanti; uno di questi fece scivolare una minuscola mano su una parete umida, facendo scattare una leva, mentre una porzione di megaplast cedeva sotto le sue esili dita. sebbene non sapessero dove conducesse il passaggio, i tre decoder, fidandosi degli esserini volanti, lo imboccarono, poichè sembrava che salisse verso le strade dell'antica città di pietra;

"da qui si va dritto al tempio!" disse uno dei radio-wave pixie "salvate marlene e gli r-human!" aggiunse

percorsero il tunnel di pietra per diversi minuti per poi sbucare sulla balconata decorata e affastellata di statue di dèi o demoni di un grande tempio ottagonale. oltre la balconata, gli otto muri della camera salivano e si curvavano all'interno, formando una cupola a otto facce. sotto di loro, su un lato del pavimento, un colossale essere era poggiato su un basamento di materiale liscio e nero, rivolto verso un altare posto nel centro della stanza. il grande costrutttore faceva sembrare piccola ogni altra cosa presente. si innalzava per circa 10 metri e i suoi fianchi si trovavano al livello della balconata su cui in quel momento si trovavano i 3 decoder..

i costruttori erano le macchine che costruivano la megastruttura da millenni e erano di ogni forma e dimensione, da formiche lunghe 10 cm a umanoidi alti 500 metri. una volta erano controllati dagli architetti dell'autorità governante, ma dopo la catastrofe della prima infezione, avevano iniziato a operare autonomamente al di fuori del controllo dei loro creatori. piccoli artigiani simili a granchi di 15 cm, ragni lunghi 1 metro e giganteschi tektons miriapodici che magari potevi trovare abbandonati in decomposizione in qualche livello inferiore. i costruttori più specializzati, creati per scopi di ingegneria chimica, genetica e delle nanoparticelle, a seconda del livello, condividevano tutti il processo per l'espansione indefinita della città. erano così numerosi che l'unico modo per fermarli era riacquistare il loro controllo attraverso la netsfera. da quando la silicon life society aveva conquistato la rete, molti costruttori erano stati trasformati in vere e proprie macchine da guerra; fedeli e spietati servitori dell'occhio che tutto vede; questo costruttore aveva sei braccia, e i sei grandi occhi sulla sua faccia bianca e inespressiva erano luminosi e rossi.

di fronte al costruttore, oltre all'altare ottagonale, stava un trono di teschi. la creatura di silicio che lo occupava, aveva una gonna scura lunga a coprire la parte inferiore del corpo; una corazza nera e lucida a proteggere il suo fisico longilineo e slanciato; la bocca del viso cyborg bianco e inespressivo era coperta da una maschera tech nera collegata attraverso delle contorte tubazioni al resto del corpo; capelli lunghi e neri, partivano da un'attaccatura altissima per arrivare in basso, lisci, oltre le anche; occhi luminosi e rossi risplendevano malefici; aveva una grossa arma appoggiata, ora, vicino al trono di teschi; le dimensioni erano quelle di uno spadone, la forma quella di un grosso coltello a serramanico, rettangolare e chiuso;

facendo errare lo sguardo dalla testa del costruttore a quella del sovrano della silicon life society, bash si accorse che i due erano, almeno nella testa, spaventosamente simili, come se il costruttore fosse stato modificato e modellato successivamente per assomigliare a quell'inquietante creatura di silicio; notò anche qualcosa di informe, al contempo, organica e sintetica, pulsare luce rosastra, sotto la corazza della gigantesca creatura;

il quel momento era in atto un rituale. cyborg avvolti in tuniche scarlatte erano inginocchiati, su un solo ginocchio, ordinatamente attorno al trono e all'altare e salmodiavano antiche preghiere e incantesimi sotto al simbolo della silicon life society, l'occhio che tutto vede. sopra le loro teste guizzavano un centinaio di torce fumanti. sul pavimento della camera, quattro grandi lampade a olio attorniavano l'altare. diversi r-human erano imprigionati lungo le pareti, collegati a macchinari alieni dalle forme incomprensibili, che rivelavano, l'oscurità della mente dei loro creatori; sull'altare come imprigionata da una barriera energetica semi-sferica era disteso un essere che non era nè umano nè cyborg; aveva un aspetto antropomorfo ma squadrato nella forma; anche la tunica e il copricapo che indossava erano delineati da linee rette; all'essere femminile, supino sull'altare ottagonale, mancavano le braccia, aveva solo le spalle; ma non le erano state strappate o amputate, era proprio fatto cosi; era un i.a. e quella era la forma con cui si materializzava nella realtà di base attraverso la tecnologia fantomatica dell'antica città di pietra; aveva una grossa m sul petto, la emme di marlene;

"li attacchiamo, bash?" mormorò il grosso panda, mostrando i denti nell'oscurità, rotta dalla luce tremolante. bash grugni, da sotto il casco, in segno di assenso;

la cerimonia si stava svolgendo secondo gli antichi riti prescritti dai testi sacri della silicon life society; yara, ciondolava sul suo trono di teschi, mentre file di cyborg avvolti in stoffe scarlatte, biascicavano antiche preghiere.

ci fu un'interruzione. bash e puck si lanciarono dalla balcona sul pavimento del tempio. il cyber-samurai piroettò in aria, sfoderando la katana gbe, per atterrare elegantemente in mezzo ai cyborg, puck atterrò morbido, con il jo nella zampa, facendo tremare il pavimento di pietra. radical ed, in quel momento, aveva acceso il tecno-visore, connettendo alcuni cavetti ad esso collegati, alla struttura tecnologica del tempio, per immergersi nell'ennesima e giocosa cyber-scorribanda;

le creature di silicio si interruppero agghiacciate, a metà di un salmo, mentre i due decoder urlanti piombavano in mezzo a loro ferocemente. bash afferrò una delle lampade e la scagliò contro i cyborg. scapparono qua e là, urlando per il dolore, mentre il liquido appiccava il fuoco alle loro tuniche scarlatte e li trasformava in torce. le altre tre lampade la seguirono in rapida successione seminando la confusione nel tempio; la lama del cyber-samurai vorticava e divideva a metà i corpi putridi e di silicio di quelle orrende creature; ne uccise diverse una dopo l'altra muovendosi agilmente e intrepidamente tra di loro;

puck si precipitò verso la piattaforma dove si trovava yara, il cui unico occhio buono era ora sgranato per lo stupore e la rabbia. il monarca di silicio affrontò puck sui gradini di marmo, con la grossa arma sollevata e pronta a colpire. il panda gigante si lanciò furioso contro l'avversario roteando il bastone; il sacerdote della silicon life society provò a colpire il chimerico, ma questi, riuscì a intercettare la grossa arma a serramanico con il jo; poi l'ingranaggio scattò, la seconda lama dell'arma, proruppe furiosa, roteò superando il bastone del chimerico, per impattare violentemente contro il suo corpo peloso;

puck vennè ferito sanguinosamente e sbalzato metri dietro finendo a ruzzolare sui gradini di marmo che accedevano al trono di teschi;

ora yara era inginocchiato in direzione del gigantesco costruttore con sei braccia e salmodiava una specie di preghiera;

bash si trovava vicino l'altare su cui era distesa la materializzazione fantomatica dell'intelligenza artificiale chiamata marlene. "quando il re chiama suo padre, il dio arriva" solo adesso capiva tutto l'orrore che si celava dietro le parole di uno dei padri, del villaggio degli elettropescatori, che li aveva ospitati diverse ore prima della missione; stagliate sopra di lui alla luce delle torce, le braccia del gigantesco costruttore stavano muovendosi. i sei occhi rossi pulsavano luminosi di malefica intelligenza;

i capelli si rizzarono sulla nuca di bash. anche puck, ferito e riverso sugli scalini di marmo, rimase agghiacciato. mentre la guardavano immobili, la gigantesca figura spostò lentamente l'immenso piede. ci fu un cigolio. dieci metri sopra le loro teste, la grande faccia li guardava biecamente. le sei braccia si muovevano sussultando, flettendosi come le zampe di un gigantesco ragno. la spaventosa creatura si chinò, spostando il suo peso spaventoso. il pavimento di pietra del tempio scricchiolò sotto il peso di quella gigantesca creature;

"puck!" urlò bash lanciando un'occhiata selvaggia verso il chimerico. l'enorme panda stava rannicchiato, sugli scalini di marmo, vicino al trono di teschi. sopra di lui il monarca-sacerdote della silicon life society indicò con il braccio il cyber-samurai.
"uccidi, uccidi.. uccidi.. uccidi!" urlava.

il mostro dalle molte braccia si fermò e scrutò attorno con i suoi occhi luminosi finché scorse bash. il terrore spingeva il cyber-samurai a combattere ciò che temeva. si mosse verso il colosso che procedeva pesantemente.
"no, bash! torna indietro! ti ucciderà!" urlò puck

ma bash era ormai vicino al piede mostruoso di quella specie di idolo deambulante. le gambe di metallo torreggiavano sopra di lui come le colonne di un tempio colossale. bash sollevò la katana gbe, e si scagliò verso il costruttore, per calarla contro quelle enormi gambe. l'impatto fù terrificante, la caviglia della colossale creatura si copri di una ragnatela di incrinature. bash sollevò nuovamente la katana e la calò nuovamente, senza rilasciare, però, energia gravitazionale; se avesse usato l'energia gbe all'interno del tempio, questi sarebbe potuto crollare, uccidendoli tutti; la gamba, sebbene leggermente scheggiata, era sostanzialmente integra. bash indietreggiò barcollando, mentre la statua avanzava di un altro passo verso di lui.

"bash! guarda!"il grido di puck gli fece alzare la testa. il gigante si era fermato. i sei occhi rossi fiammeggiavano nei suoi. la creatura era gigantesca e lo opprimeva, bash rimase quasi pietrificato dall'imponenza del costruttore; un altro passo avrebbe portato il costruttore sul cyber-samurai.

puck, urlando di rabbia, vide le numerose mani di metallo della gigantesca creatura calarsi verso il compagno; si sollevò, seppur sanguinante al fianco, grugnì rabbia e bile e si lanciò verso il monarca-sacerdote inginocchiato in preghiera; lo afferrò per i capelli, e con la sua forza mostruosa e chimerica, lo scagliò verso il suo infernale servitore;

yara volteggiò nell'aria e cadde sul pavimento davanti al piede sollevato del costruttore. intontito dalla caduta, il monarca di silicio fissava attorno a sé, confuso, con l'unico occhio l'orrenda creatura. poi urlò orribilmente mentre il piede titanico del costruttore, calava su di lui.

lo scricchiolio delle ossa spezzate e degli ingranaggi cyborg distrutti risuonò nel silenzio. il piede del costruttore scivolò sulla pietra, lasciando sul pavimento un'ampia macchia di liquami acidi. stridendo, la titanica figura si chinò per afferrare bash, poi.. improvvisamente, si fermò. le mani del costruttore si fermarono a mezz'aria, con le dita ancora distese. la luce svanì dagli occhi rossi. l'enorme corpo dalle numerose braccia e dalla testa infernale, che un momento prima era stato percorso da quella specie di pseudo-vita, si irrigidì di nuovo. la materia simil-organica all'interno del suo corpo aveva smesso di pulsare luce rosastra.

"evviva! evviva! ed ce lha fatta! ed ce lha fatta!" il giovane hacker urlava gioioso dalla balconata "ed ha fermato il gigante cattivo e liberato la principessa marlene!! evviva! evviva!"

la cupola energetica che imprigionava l'altare, su cui era distesa marlene, era svanita; le altre creature di silcio sopravvissute all'attacco del collettivo decoder, erano scappate; il trattato, stipulato dall'i.a. con l'autorità governante, che proteggeva gli r-human dalle safeguard era ormai salvo; yara e la silicon life society, volevano hackerare l'i.a. marlene per costringerla ad annullare unilateralmente il trattato; cosa che avrebbe scatenato l'attacco delle safeguard, che avrebbero invaso l'antica città di pietra e genocidiato migliaia di r-human sparsi qui e là nei vari insediamenti; questi r-human si trovavano nell'antica città di pietra da millenni, protetti, proprio da quel trattato; anche questa volta però bash e i guerrieri del collettivo decoder, avevano vinto la battaglia;

"mi avete liberato e avete salvato gli r-human della città di pietra; voi chi siete? siete forse messaggeri provenienti dalla rete?" chiese serafica marlene rivolgendosi a bash;
"forse si... forse lo siamo.." rispose il cyber-samurai;

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