una cupa foresta di metallo e silicio si stendeva sulle due rive del fiume violaceo e fosforescente, di blob melmoso e radioattivo prodotto dagli scarichi del sistema produttivo della città. gli alberi, neri e sinistri, sembrava si appoggiassero l'uno all'altro, nella luce azzurrina e elettronica dei led. il silenzio ronzante regnava sul paesaggio senza vita, senza movimento,